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Leao: ossessioni e temi forzati. Quando la critica diventa pregiudizio

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Su Leao, come sempre, prevale il pregiudizio nella critica. Eppure, fra infortunio e ritardo di condizione, finora ha giocato solo 67 minuti
mbambara
mbambara Vice direttore 

Essendo Leao attaccato da tutti in maniera non critica, bensì preconcetta e strumentale, è doveroso difendere questo giocatore sul piano dei contenuti e dei numeri. Ed è necessario, altresì, evidenziare come i temi di cui si parla in relazione al numero 10 del Milan, siano estremamente tirati per i capelli, forza oltremisura, in alcuni casi persino palesemente insussistenti.

Di cosa stiamo parlando?

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Veniamo al primo punto. Sapete quanti minuti ha giocato in questa stagione Rafael Leao? 67 minuti, sparsi su 3 partite diverse; 17 li ha giocati in Coppa Italia contro il Bari a metà agosto, altri 21 li ha giocati contro il Napoli il 28 settembre ed altri 27 li ha giocati domenica sera nella gara contro la Juventus allo Stadium.

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In queste 67 minuti (che diventano 77 se consideriamo anche i recuperi che, sul piano statistico, non sono conteggiati) si è procurato 4 occasioni da rete, mettendo a referto 1 gol. Nelle quattro occasioni da rete che ha avuto, tre di esse sono frutto di movimenti da punta d’area, mentre una è tipica del repertorio di Leao, ossia palla condotta a campo aperto.

In sostanza, anche considerando i minuti di recupero, Leao si è procurato 4 occasioni da gol in 77 minuti. La media aritmetica è di circa un’occasione da gol ogni 19 minuti e mezzo. Sono numeri significativi, anche in considerazione del fatto che l’attaccante portoghese non è ancora al meglio della condizione atletica.

Il Milan, allo Stadium, non ha vinto per “colpa” di Leao?

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Dire questo significa valutare il calcio in maniera molto semplicistica. In realtà non è così e l’assunto preconcetto può essere facilmente smentito. Le occasioni da gol avute da Rafa Leao sono frutto di grandi movimenti da parte sua che ispirano due assist sontuosi, il primo di Pulisic e il secondo di Modric.

Se non fosse stato in campo Rafa, quelle occasioni nemmeno ci sarebbero state perché Gimenez ha altre caratteristiche ed è poco portato a dettare il passaggio in certe situazioni di gioco e il bravo Nkunku non è ancora ad un livello di condizione accettabile.

L’atteggiamento e la concentrazione di Leao sono un tema?

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Questo discorso è il padre di tutti i pregiudizi che albergano strumentalmente attorno a questo ragazzo. Se non sei concentrato, le occasioni nemmeno riesci a creartele. Rimani in campo senza offrire alcun contributo. Non è stato così nella serata contro la Juventus.

Se fai i movimenti giusti, coi tempi giusti, significa che sei in temperatura. La concentrazione non è un mero optional. Leao semmai ha un ritardo di condizione che non gli consente di dare il meglio in alcuni fondamentali. E questo è un dato di fatto, riconosciuto dallo stesso Allegri.

Non può giocare da prima punta, bisognava prendere Hojlund?

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Rafael Leao, da punta esterna, negli ultimi due anni ha realizzato 27 gol ed ha messo a referto 27 assist. Rasmus Hojlund, da punta centrale, ha segnato 26 gol e messo a referto 6 assist. Leao, dal 2023 al 2025, ha all’attivo 44 partecipazioni al gol, mentre Hojlund ne ha 32.

Tutto lecito nel calcio sul piano delle opinioni. I numeri però hanno una pregnanza maggiormente solida che non consente interpretazioni singolari. E se si vogliono fare analisi sui giocatori, non si può prescindere dai numeri di lungo periodo.

Leao può fare di più?

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Assolutamente sì. Su questo non c’è dubbio. E fa bene Massimiliano Allegri a stimolarlo, ad essere esigente con lui, a motivarlo di continuo. Con Leao è giusto essere pretenziosi con i mezzi che ha perché, come dice Florenzi, “nemmeno lui sa quanto è forte”.

Non è giusto, invece, trasformare ogni circostanza che lo riguarda in una guerra di religione, in una crociata assurda contro un giocatore professionale e serio. Giusto criticarlo per un errore. Ingiusto lapidarlo per ogni singola cosa. Le critiche sono sensate quando non vengono contagiate da ossessioni e preconcetti.

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