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Nello 0-0 contro la Juventus a Torino, sono i rossoneri che hanno molto più da rimproverarsi per la mole di occasioni create e non concretizzate. L’opinione comune considera il punto conquistato come un bicchiere mezzo vuoto, nonostante la solidità difensiva confermata e la continuità di risultati utili trovata: in merito, l’attenzione maggiore e le critiche vengono rivolte alla prestazione sottolivello di Leao, reo di aver fallito due chiare occasioni da gol.
Secondo Luigi Garlando, Gazzetta dello Sport, "Leao entrato malissimo. Il ragazzo, tra lentezza di recupero e adattabilità al ruolo, può diventare un problema. Gimenez, in crescita, avrebbe meritato più minuti e, al momento, non merita di farsi da parte, anche per il lavoro che smazza e che Leao non smazzerà mai".
Leao sempre prigioniero di un tunnel? Subentrato a Gimenez, ha goduto di due occasioni e le ha sciupate. Neppure Allegri ha liberato Leao dal suo mondo di sorrisi larghi qualunque cosa accada, svarioni compresi. Tudor ha tenuto David in campo 70 minuti, rinunciando a Vlahovic, un numero 9 vero. Magari lo avesse avuto Allegri. Dusan, sogno proibito dell'estate milanista e soprattutto di Allegri, che ci ha sperato fino alla fine di agosto, all'inizio deve restare a guardare.
Dal canto suo Jonathan David sembra il lontano parente di quel centravanti spietato ed energico messosi in luce con la maglia del Lilla. Da quelle parti lo chiamavano "Iceman"... Macché: continua ad esserci qualcosa di malinconico, quasi struggente, nel modo in cui vaga per il campo. Non corre, non attacca lo spazio. Non si rende mai utile.
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