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La Russa: “Gattuso nuovo ct? Auguri, ma i simboli del nostro calcio sono altri”

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Ecco quanto dichiarato dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante la puntata 764 de "La politica nel pallone"...
Roberto Scerra Redattore 

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, la cui fede è notoriamente nerazzurra, si è esplicitamente espresso sulla scelta della Federcalcio di affidare la panchina azzurra a Gennaro Gattuso. Intervenuto alla puntata 764 de "La politica nel pallone" di Emilio Mancuso su Radio Rai Gr Parlamento, dopo gli auguri iniziali, il presidente si è lasciato andare con un commento personale sulla figura di Gattuso, come simbolo, del nostro calcio.

Le parole di La Russa

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Su Gennaro Gattuso e il suo nuovo incarico di CT dell'Italia.

La Russa: “Bisogna fare gli auguri a Gattuso e alla Nazionale, quando si ama la Nazionale le critiche a posteriori servono a poco. Però ho telefonato a Gravina prima della scelta e gli ho espresso i miei leciti dubbi. Quando Gravina dice che Gattuso è un simbolo del nostro calcio, io dico che non è proprio esatto. Semmai lo è Buffon, che forse è dietro a questa decisione, allora tanto valeva fare Buffon selezionatore. Non c’è bisogno di essere allenatori per selezionare una nazionale”.

Sui simboli del calcio italiano.

La Russa: "I simboli del nostro calcio sono altri, molti non sono allenatori, come Totti e Del Piero – aggiunge -. Poi ci sono Cannavaro, Nesta, Pippo Inzaghi. Non è giusto considerare Gattuso il simbolo del nostro calcio, il nostro calcio non è un calcio da ‘Ringhio’, ma è il calcio dei Rivera, Baggio, Del Piero, Zenga. Ecco, perché non Zenga?”.

Su chi avrebbe preferito come ct della Nazionale.

La Russa: “Avrebbero dovuto pensarci prima. Ranieri o Mancini, se fossero stati previsti come piano B, quando era necessario prevedere un piano B, avrebbero accettato. Ma anche lo stesso Mourinho, perché no. Ma adesso è inutile piangere sul latte versato. Abbiamo scelto Gattuso e quindi viva Gattuso, mi auguro vada bene. L’importante è che poi ci si assuma i meriti del successo, se ci sarà, ma anche le responsabilità di un eventuale insuccesso”.