La vicenda legata al trasferimento di ArdonJashari è arrivata, finalmente, al suo epilogo. Settimane e settimane di trattative, con continui colpi di scena e punzecchiature mediatiche, non hanno condizionato l'esito dell'operazione. In merito a ciò, non si può non sottolineare la resilienza e la perseveranza del club di Via Aldo Rossi che, nonostante tutti li aspetti precedentemente citati, ha sempre tirato dritto per la buona riuscita dell'affare. A maggior ragione considerando la portata economica dello stesso.
Resilienza...
Jashari, dal rischio di dire addio al calcio al trasferimento dei suoi sogni


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Ora, però, è giunto il momento di concentrarsi sul classe 2002 e su un particolare momento focale della sua, seppur giovane, carriera. Avente, come caratteristica principale, proprio quella resilienza precedentemente menzionata in relazione alla trattativa fra Milan e Club Brugge.

Jashari e il potenziale addio al calcio datato 2020
—Riavvolgiamo, innanzitutto, il nastro a cinque estati fa, esattamente a quando Ardon pensò seriamente di appendere gli scarpini al chiodo. Il motivo scatenante di questo pressante pensiero, fu la decisione del Lucerna di scartarlo, con il conseguente rischio di vedere concludere la propria carriera nella Primavera del club svizzero. Insomma, un vero e proprio spartiacque sia per la vita calcistica che, inevitabilmente, quotidiana e fuori dal rettangolo verde. Come in ogni storia, poi, incombe una figura che riesce ad aiutare il protagonista e fargli proseguire il viaggio e la scalata verso l'obiettivo primordiale. Quest'ultimo, è l'allora responsabile del settore giovanile del Lucerna: Sandro Chieffo.
Chieffo, passato al Grasshoper, avendo allenato Ardon dai sedici ai vent'anni e stabilito, dunque, un certo legame di fiducia e stima, riuscì a convincerlo a proseguire la sua carriera calcistica. Oltre a ciò, contribuì a cambiargli il ruolo, plasmandolo in un mediano, rispetto a quel ruolo di trequartista, sempre più raro nel calcio moderno, che aveva ricoperto fino a quel momento.

Un vero e proprio punto di svolta per Jashari e la sua carriera calcistica che, unita alla sua perseveranza prima, e della dirigenza rossonera poi, gli hanno consentito di non dare il suo addio al calcio e approdare nella squadra da sempre sognata: l'Ac Milan.
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