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Ci sono state molte polemiche dopo il crollo in Norvegia della squadra di Spalletti. Rischiamo di perdere un altro mondiale. "Io dico che alla fine l'Italia riuscirà a conquistare il pass, detto questo ci sono tante circostanze che hanno portato a questa crisi ma non certo la mancanza di passione. Per un giocatore la maglia della Nazionale è il massimo".
La domanda è di Alberto Dalla Palma de Il Messaggero a Bernardo Corradi: "Esistono molti fattori che hanno inciso su questa situazione e si so'no incrociati tutti quanti insieme. Ci sono tanti stranieri in serie A, è vero, e i giovani giocano poco. Ma mancano anche elementi di spicco, bisogna anche aspettare che passi qualche altro talento. Ma vedrete che ai Mondiali ci andremo".
"Io sono stato in Premier, vi garantisco che in Inghilterra tra uno straniero di 30 anni e un ragazzino inglese di 18 privilegiano quest'ultimo. E lo fanno giocare, crescere, sbagliare. In Italia non è possibile. Ci vuole coraggio per far giocare i giovani, perché sei costretto ad aspettare la loro crescita. I club, invece, vogliono subito i risultati, la vittoria e quindi le due filosofie non si sposano. Ci sono le prove di quello che dico. Negli ultimi anni alcune società hanno esonerato allenatori della Primavera o, comunque, del settore giovanile e sapete perché? Non avevano una classifica competitiva: i tecnici delle giovanili, invece, dovrebbero avere il ruolo di accompagnare i ragazzi dalla Under 15 fino alla prima squadra. Questo dovrebbe essere l'obiettivo, non il successo".
"Di certo vanno molto meglio della Nazionale A: il titolo europeo resta una gemma solitaria. «Negli ultimi 15 anni, prima con Arrigo Sacchi e poi con Viscidi, il salto di qualità è stato evidente. Le due nazionali che fanno ranking, la Under 17 e la Under 19, sono passate dalla diciottesima-ventesima posizione al podio, prima o seconda. E da cinque anni arriviamo a tutte le fasi finali: ci siamo fermati con la Under 19 ma il prodotto resta di prima qualità. Anche la Under 21 è appena uscita in circostanze difficilissime". Ora ci sono Pio Esposito e Camarda. "Il primo può restare all'Inter ma ha bisogno di giocare non di fare solo pochi minuti. L'altro troverà un grande allenatore di giovani, che è Di Francesco. Ma, vi ripeto, serve coraggio oppure la crescita si ferma".
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