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Santiago Gimenez: “La pressione è bellissima, ce la farò”

Gimenez
Gimenez al Corriere della Sera: "San Siro è indescrivibile, per chi non ci è mai stato. So che si aspettano molto da me. Io al Feyenoord ho segnato tanti gol. È il momento di iniziare a segnarli anche col Milan".

Santiago, innanzi tutto la caviglia: in Nazionale ha preso una brutta botta. "Tutto a posto, sto bene. Domenica a Napoli ci sarò". Ha vinto la Nations League di Concacaf col suo Messico. Un'iniezione di fiducia? "Vincere aiuta a vincere. Ora però un titolo lo voglio col Milan. Sono qui per questo". È arrivato da so giorni ed è successo di tutto. "Sono stati molto intensi. Soprattutto fuori dal campo. Mi sono adattato a una nuova città, un nuovo ambiente. Adesso voglio fare ciò per cui sono arrivato".

"I gol arriveranno. Ne sono sicuro"

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Santi Gimenez amplia il concetto nell'ampia intervista rilasciata a Carlos Passerini del Corriere della Sera: "L'importante è vincere, come è successo nelle ultime due partite. Se segna Rafa Leao o Christian Pulisic o un altro compagno, è uguale. Con Conceicao stiamo lavorando duro. Non siamo contenti della classifica. Ma non è ancora finita. Noi ci crediamo. La Serie A? I cambiamenti sono sempre un po' complicati. Non sono ancora al mio livello. Ma sto crescendo, sto imparando a conoscere gli avversari, le squadre. Qui c'è grande pressione. Ed è bellissimo. So di potercela fare".

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Il giorno della presentazione a Casa Milan, in prima fila c'era tutta la sua famiglia. Quanto è importante? "Fondamentale. Io e mia moglie ci siamo sposati un anno fa. Anche lei ama Milano. Da bambina era attrice in serie tv per ragazzi, su Disney Channel. Ora è passata dall'altra parte della telecamera. Vuole diventare regista. Studia, guarda film, produce cortometraggi. Ha tanto talento. Adesso abbiamo deciso di iniziare ad andare al cinema: così impareremo più rapidamente l'italiano". Come vi siete conosciuti? "Con un videogame: Call of Duty. Ci scrivevamo in chat, ma non ci eravamo mai visti. Allora un bel giorno ho tirato fuori il coraggio e le ho detto: dai, vediamoci. Mi manda la posizione: abitava a cinque case da me. E da lì è iniziato tutto. Una locura, una follia". Messico, Trump, il muro. Che ne pensa? "La politica è importante. Nel mio Paese si parla molto del muro, è un tema giustamente molto sentito. Ma io gioco solo a pallone".