Sports Illustrated, Pulisic: “Ibrahimovic ce lo dice sempre, la testa è fondamentale”

di Massimo Malva per Sports Illustrated -

Il cambiamento è prevedibile nella carriera di qualsiasi atleta superstar. Ma il cambiamento che il capitano della nazionale maschile statunitense Christian Pulisic ha abbracciato nel pieno della sua carriera potrebbe andare oltre le aspettative. "In un certo senso, sono cambiato un po', sono cresciuto un po' come persona, come uomo, capire il percorso che voglio intraprendere nella mia vita. Non penso di essere poi così diverso", dice Pulisic. "Penso che tutti ci passino come giocatori di calcio. Si attraversano diverse fasi nella propria carriera. A volte si cambia club. Quando si invecchia, si inizia a capire chi si è, esattamente cosa si vuole, che direzione si vuole prendere nella propria vita".

Capitan America

Non l'eroe dei fumetti ritratto sul grande schermo, ma uno incaricato di essere il volto di una generazione d'oro del calcio statunitense lontano dalle comodità di casa. Un titolo che non si è dato da solo; piuttosto, gli è stato imposto dai fan fiduciosi. Un titolo che quelli che gli stanno intorno pensano che eviti. "È noto per essere Capitan America, ma non gli piace essere Capitan America", ha detto Zlatan Ibrahimović nella docuserie PULISIC recentemente pubblicata . "Forse non si vede come un supereroe. Sta giocando a basso profilo e con i piedi per terra. Ma tu sei Capitan America, non me ne frega un c--- di quello che dici, lo sei. Se questo ti mette più pressione, non mi interessa".

"La Bundesliga mi ha davvero insegnato come diventare un professionista semplicemente perché quello è stato il mio primo passo", dice Pulisic. "... La Premier League stava semplicemente affrontando sempre di più la pressione che deriva, credo, dall'Inghilterra e dalla Premier League. Adesso con il Milan, è stato il passo perfetto per me perché il club ha riposto molta fiducia in me fin dall'inizio e ho avuto un inizio davvero buono. Penso che mi abbia insegnato molto di più sulla costanza e sul giocare ai massimi livelli". Dal suo arrivo nell'estate del 2023, nessuno ha registrato più assist in Serie A di Pulisic. E a metà stagione, i suoi 12 gol in tutte le competizioni, inclusi quattro in Champions League, lo hanno portato a soli tre dal raggiungere il suo record di carriera per una singola stagione.  

Il fatto è che Pulisic sembra sempre più sicuro di sé in ogni partita, come evidenziato dalla sua più recente prestazione in campionato contro l'Empoli l'8 febbraio. Non è entrato nel tabellino dei marcatori, ma ha fatto degli assist per entrambi i gol del Milan. Ricevendo palla in area, Pulisic ha valutato il suo difensore, gli ha aggirato la palla e l'ha piazzata sul secondo palo, che è stata intercettata da Rafael Leão per il gol di apertura. Il secondo ha messo in mostra aspetti importanti del suo gioco: sicurezza e assunzione di rischi.  Dopo un'azione che sembrava un semplice allontanamento del portiere Mike Maignan, Pulisic ha inseguito la palla e, con tre giocatori dell'Empoli alle calcagna, l'uomo chiave degli americani è rimasto calmo e ha servito Santiago Giménez per il suo gol d'esordio con il Milan.

È chiaro che il sostegno del nuovo allenatore, di una figura leggendaria come Ibrahimović, e del club stesso hanno creato un gruppo di sostegno che infonde fiducia in Pulisic.  "Ibrahimovic? È stato un buon rapporto, credo fin dall'inizio", dice Pulisic. "Penso che mi abbia detto senza mezzi termini cosa posso aspettarmi dal club. ... Una volta che lo conosci, è piuttosto diretto. Ti dice esattamente cosa sta dicendo, cosa sta pensando, il che è importante per me. Penso che anche durante alcuni dei momenti difficili nel club, mi abbia contattato... tiene molto ai giocatori". Accettando la pressione che deriva dal titolo di Capitan America e "LeBron James del calcio", una battuta di Pawn Stars che si è trasformata in un meme, afferma che il miglior consiglio di Ibrahimović è assicurarsi di rimanere concentrato. "Lui chiede, 'Come sta la testa? Come sta la testa'... perché vuole che siamo in grado di arrivare all'allenamento e di essere tutto concentrato su ciò che sta succedendo in campo. E penso che si assicuri di dirci se tutto va bene fuori dal campo, che staremo bene e che andrà tutto bene".