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Il Secolo XIX di Genova presenta Genoa-Milan, la nuova sfida di Vieira: all'andata a San Siro contro Fonseca, al ritorno al Ferraris contro Sergio Conceicao che nell'ultimo mese è passato al 3-4-3. E le cose hanno iniziato a funzionare meglio. Il Milan è apparso più solido, tanto che Conceicao potrebbe essere l'unico allenatore in Italia a sollevare due trofei quest'anno. Merito anche di una rosa non molto equilibrata, ma di qualità, che nella partita secca se la gioca con chiunque.
Vieira e Conceicao prediligono entrambi un calcio più verticale che di possesso. A diversificarli tanto è l'approccio caratteriale. Entrambi hanno una personalità forte. Vieira esercita il suo carisma attraverso la calma e i sorrisi con cui ha guidato il Genoa anche nei momenti più tempestosi, con la sua capacità di trasmettere fiducia, sicurezza. Conceicao, invece, mette in campo un'immagine da duro, ha provato a scuotere il Milan con i suoi atteggiamenti spavaldi, con il sigaro fumato dopo la vittoria in Supercoppa.
Ora Vieira e Conceicao hanno ritrovato l'Italia conosciuta da calciatori, Uno francese, l'altro portoghese. Ma anche un po' italiani e non solo perché hanno giocato tutti e due per anni in Serie A. Patrick Vieira e Sergio Conceicao sono due allenatori dal vissuto calcistico di alto livello. Due che in panchina si mostrano pratici, volti soprattutto a sfruttare al meglio il materiale a disposizione senza essere schiavi di moduli fissi. Anzi, proprio la flessibilità li ha aiutati, con tempi e modi diversi, a individuare l'abito migliore per le loro squadre.
Vieira, 48 anni, ci è riuscito subito. Il francese ha ereditato da Gilardino un Genoa con 10 punti in 12 giornate, abituato a giocare con il 3-5-2 che aveva regalato soddisfazioni nelle due precedenti stagioni. Ma ha rapidamente virato sulla difesa a quattro.
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