LA DOTTRINA DI SANTI GIMENEZ

Milan, Gimenez: “Ibra fa ciò che dice, analizzo in video ogni mia giocata”

Milan Gimenez
Intervistato da Sports Illustrated Mexico, l'attaccante del Milan Santiago Giménez ha parlato di Ibrahimovic e del suo rapporto con Dio.

Ad inizio febbraio, il Milan ha acquistato dal Feyenoord Santiago Giménez, attaccante messicano classe 2001. La scorsa domenica, il Bebote, dopo 2 mesi, è tornato al gol a Venezia. Ad oggi, il numero 7 rossonero ha segnato 4 reti da quando è arrivato in Italia. In un'intervista a Sports Illustrated Mexico, il centravanti ha toccato diversi argomenti.

Milan, le parole di Giménez

Milan Gimenez

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Santiago Giménez è stato il colpo del mercato invernale del Milan. Nel suoi primi 7 match con la maglia rossonera, ha segnato 3 gol e fornito 2 assist. Poi, tra prestazioni di squadra e personali, non è stato più incisivo. Nell'ultima giornata di Serie A, ha segnato dopo due mesi di digiuno. Intervistato da Sports Illustrated Mexico, il Bebote ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco le sue parole.

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Sul Breakfast Club: "Al Feyenoord, all'inizio, quando abbiamo creato questo Breakfast Club, eravamo due o tre giocatori e, alla fine, quando sono partito, era quasi tutta la squadra che veniva ad allenarsi prima di colazione. Per ora a Milanello sono solo, ma piano piano attirerò qualcun altro".

Sull'ordine: "Mi piace essere ordinato. Non lo faccio per un motivo particolare. È così che funziono e mi comprendo meglio. Quando avevo circa 10 anni, ho attaccato un cartoncino alla parete della mia camera e ho iniziato a tracciare una linea per seguire il mio percorso. Tutto è evoluto quando da giovane ho ricevuto il mio primo telefono cellulare, ho detto: 'Questo telefono deve aiutarmi ad avvicinarmi a dove voglio arrivare, non ad allontanarmi'".

Sull'allenamento: "Molte volte, arriviamo ad allenarci e facciamo tutto automaticamente. E a me non piace questo. Mi piace arrivare all'allenamento ed essere concentrato e consapevole nel lavorare su ciò in cui ho fallito. Uso molto l'applicazione note per le video-analisi, per il rendimento. Dopo ogni partita annoto ciò che ho fatto bene, ciò che ho fatto male, mi do un voto. Ho un videoanalista. Io gioco e il giorno dopo, lui inizia ad analizzare, estrae un video e mi riassume l'intera partita in 15 minuti. Da lì escono tutte le mie giocate e lui dice: 'In questa hai fatto bene, ma avresti dovuto provare a calciare con il destro'."

Sull'approccio moneyball: "Ho fatto un corso di lettura delle statistiche e le organizzo in base ai risultati. Posso consultare come è andata qualsiasi partita e ogni tre mesi faccio una statistica generale di duelli vinti, duelli persi, dribbling, tiri. Così vedo se la statistica è in calo, se la statistica aumenta, e ciò che sta diminuendo è quello che cerco di migliorare. Quando il grafico è in discesa, è pericoloso. Quando è in pericolo, so che devo concentrarmi su quello. E rimanere dopo l'allenamento a lavorare sui tiri in porta".

Su Ibrahimovic: "Mi piace molto la sua personalità, la certezza che ha quando parla di sé stesso, quando parla di ciò che accadrà. Lui non ha paura di ciò che dicono gli altri, dice solo quello che sente e, cosa più importante: ciò che dice, lo fa".

Sulla sua fede in Dio:  "Sono molto credente. Cerco di riferirmi sempre alla Bibbia. Il nutrimento spirituale è il più importante. Tutte le mattine al risveglio, mi inginocchio sul letto e prego. Non ho mai avuto un rapporto con Dio, non ho mai avuto una religione, fino a quando è successo qualcosa per cui mi dissero che c'era la possibilità che non avrei più giocato a calcio. Ho parlato con mio padre e ho detto: 'Perché proprio a me?' E lui mi disse di avere fede in Dio. In quel momento, sentii la connessione con Dio. Io gli chiedo solo che mi accenda lo spirito".