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Buffa e le carte subito messe in chiaro: "Devo confessare che questo spettacolo l’ho scritto per Diego. Poi ho messo dentro anche Cesarini e Sivori. Al Diana starò in scena quindici minuti più del normale. Per raccontare Maradona. E voglio farlo da lombardo, imparziale e distaccato. Perché Diego mi ha fatto soffrire tanto con il mio Milan...".
"Sì, ma non quello del secolo. Bensì il secondo contro il Milan in casa, nell’anno del primo scudetto. Lancio di Giordano, stop a seguire, controllo palla con l’altro piede e gol. Filippo Galli che in quella partita lo seguiva come un’ombra mi ha detto: “Un uomo poteva fare il primo stop ma solo un felino poteva controllare il pallone come ha fatto lui e metterlo in rete, inumano”.
Ancora Buffa: "Sono stato più volte nei vicoli della città, al murale dei Quartieri Spagnoli. A Buenos Aires sono stati censiti 350 murales di Diego. A Napoli si può partire da quella cifra ma poi le sue immagini sono incalcolabili. Anche questo racconterò nel mio spettacolo napoletano, da non-napoletano".
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