
"Un giorno speciale per me, sono le due squadre che hanno caratterizzato la mia carriera. E avrò l'occasione di stringere la mano a Vieira, non vedo Patrick da tanto tempo", confida Stefano Eranio a Il Secolo XIX.
SENZA MESSIAS E MALINOVSKIY
"Un giorno speciale per me, sono le due squadre che hanno caratterizzato la mia carriera. E avrò l'occasione di stringere la mano a Vieira, non vedo Patrick da tanto tempo", confida Stefano Eranio a Il Secolo XIX.
215 partite con il Genoa, 140 con il Milan
"Il Grifone è una seconda pelle, essere profeta in patria non è mai facile e io credo di esserci riuscito. Al Genoa ho dato tutto, ho anche rischiato di morire sul campo. E al Genoa devo dire grazie. Sono arrivato fino alla Nazionale, allora ci andavano quasi solo giocatori di Juve, Intere Milan. Sono orgoglioso di quello che ho fatto", racconta Eranio al quotidiano genovese.
E Vieira? Siete stati compagni di squadra nel Milan... "Patrick era molto giovane, giocare in quel Milan non era facile. Ma si vedeva già che aveva personalità. Poi l'ho ritrovato in Premier League. Lui giocava nell'Arsenal e lottava per il titolo, io nel Derby County: ci siamo affrontati più volte, anche se gli obiettivi delle squadre erano diversi. Ha fatto una carriera importante e adesso sta mettendo in pratica da allenatore tutto quello che ha imparato" Oggi? "Mi è dispiaciuto per Gilardino, non meritava l'esonero. Ha avuto tanti infortuni, ha perso giocatori importanti in estate ma la squadra era con lui. Di Vieira mi piace il fatto che abbia già dato un suo stile di gioco, con più possesso palla e più giocatori nell'area avversaria".
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