Tra campo e zona mista...

Tu chiamale se vuoi…”Fonsecate”: tutte, una dopo l’altra…

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I tifosi chiamano "Piolate", anche le novità tattiche di Stefano dell'ultima ora, inattese e impreviste prima di ogni gara...
Samuele Virtuani
Samuele Virtuani Redattore 

Si può dire la tutto sul conto di Paulo Fonseca tranne che sia pavido. Il tecnico portoghese in questi suoi primi mesi rossoneri ha certamente dimostrato di essere in grado di sparigliare le carte ogni volta che serviva imprimere una svolta, di saper stimolare quasi a mo' di elettroshock certe colonne dello spogliatoio rossonero e, per non farsi mancare nulla, di essere uomo sincero davanti ai microfoni della zona mista. Una qualità che, in un mondo come quello della comunicazione sportiva fatto spesso di frasi ruminate da altri, non guasta mai e che lascia gli addetti ai lavori disorientati.

Lazio - Milan senza Theo e Leao dal '1

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Il 31 agosto 2024, terza giornata di serie A, Fonseca lascia in panchina l'intera catena titolare di sinistra contro la Lazio di Marco Baroni. Fuori sia Theo che Leao, per l'ex allenatore de Les Dogues entrambi in evidente ritardo di condizione, e dentro Terracciano e Pulisic, dirottato per l'occasione sulla sua fascia di competenza. Il resto è cronaca: il Milan gioca un buon primo tempo. La sblocca Pavlovic all'8' su ottimo cross di Pulisic dalla bandierina, la Lazio fatica. Nella ripresa i biancocelesti accelerano e ribaltano la situazione in 4 minuti: segnano due gol in fotocopia Castellanos e Dia. Fonseca, allora, butta nel frullatore dell'Olimpico i calibri pesanti  che confezionano il pari, da Theo a Abraham che tocca per Leao: conclusione violenta e 2-2. Durante il cooling break l'episodio che fa clamore: Fonseca parla allo squadra, Theo e Leao non vanno e restano a debita distanza dalla panchina. Nel post partita, però, i diretti interessati chiariscono ai microfoni di radio e TV.

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Il 4-2-4 "mascherato" e il derby torna rossonero

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Uno dei punti più alti toccati dal Milan in questa stagione coincide con un grande lavorio tattico di

mister Fonseca che impacchetta a Simone Inzaghi una gara illeggibile. Uno schieramento sulla carta spregiudicato in grado, però, con la linea a quattro in "avanscoperta" di fare da schermo alle azioni dal basso dell'Inter. La "Fonsecata" sta soprattutto nell'impostazione della partita di Abraham e Morata, entrambi schierati tra l'incredulità generale dal '1, e autori di due prove di sacrificio, elettricità e qualità.

Musah sulla destra ammutolisce il Bernabeu

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Altro palcoscenico di grido, altra mossa tattica indovinata e altra vittoria di prestigio. Il Milan sbanca il Bernabeu lo scorso 5 novembre con un 4-3-3 dalle linee compatte. La chiave di volta dell'arco di trionfo lusitano è l'impiego di Musah come equilibratore delle manovre milaniste. Raccordo tra

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centrocampo e attacco, fido scudiero di Fofana e Reijnders ma soprattutto utilissimo nell'aiutare Emerson Royal in marcatura su Vinicius con un raddoppio di marcatura serio e frutto di grande abnegazione. La vittoria contro i blancos rimane ad oggi la più bella prestazione rossonera fin qui.

Fonseca il sanguigno

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Fiorentina - Milan è indubbiamente una summa del saliscendi milanista di questa stagione. Una partita, decisiva, nata sotto una cattiva stella e proseguita peggio. Due rigori cestinati da Theo e Abraham, Milan che si butta via e Fonseca sbotta nel post partita contro i suoi, rei di non aver rispettato le gerarchie in materia di penalty concordate in spogliatoio. “Non deve succedere mai più, l’ho detto ai giocatori. Sono i*******o, il tiratore è Pulisic” - alla faccia di chi lo dipingeva come uno yesman.

La polemica contro La Penna

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Un'altra partita balorda di questa stagione è sicuramente l'ultima giocata a Bergamo contro un'Atalanta lanciatissima. Match segnato, però, dall'errore di La Penna in occasione del vantaggio nerazzurro siglato dall'ex di turno De Ketelaere. Fonseca non ci sta e si sfoga ai microfoni:

Il primo gol è fallo, chiaro. Non c'è dubbio. [...] Contro il Milan è sempre lo stesso, non c'è rispetto per il Milan in questo momento. Io non ho paura di dire la verità, come oggi. Ho sempre rispettato il lavoro degli arbitri, ma sono tanti errori e tutte le settimane, sempre contro gli stessi. Il modo con cui ha arbitrato l'arbitro oggi è una mancanza di rispetto per il Milan.

Uno j'accuse che rischia di costare caro all'allenatore lusitano. Le sue parole sono state giudicate "lesive" da parte della Procura federale che ha aperto un fascicolo a suo carico.

Milan - Stella Rossa: l'ultima "Fonsecata"?

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Il Milan vince ma non convince e Fonseca davanti ai cronisti non nasconde una certa amarezza per quanto mostrato in campo dai suoi ragazzi. Le sue parole impressionano, si sente tradito:

"Abbiamo l'obbligo di dare tutto e non lo facciamo. Io mai mi fermerò, ho la coscienza a posto. Se ci sarà bisogno di portare i ragazzi, lo farò. Non sono soddisfatto della prestazione, questa squadra è una montagna russa. Non è una questione tecnica o tattica, non abbiamo dato tutto."

Il mister parla di un Milan che gioca al piccolo trotto, incapace di dare il giusto peso ad una partita che si preannunciava snodo cruciale e che si è vinta solo grazie all'argento vivo di chi è subentrato dalla panchina, Camarda e Abraham su tutti. Da subito è partita la caccia al colpevole. Difficile credere che le "Fonsecate" si fermino qui. La saga è probabile che continui nei prossimi episodi...

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