DA ROMEO DA ADOLFO

Pisa, quando Romeo Anconetani “girò” Gullit e Van Basten a Silvio…

Altra epoca, altro Pisa. Ma a tornare in mente, e in sogno al figlio Adolfo, è sempre e solo lui: Romeo Anconetani.
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Adolfo Anconetani, sembra davvero di trovarsi davanti a suo padre, Romeo: "Ho avuto in lui un grande maestro", dice Adolfo a Nino Materi de Il Giornale. Romeo Anconetani, patron del Pisa dal 1978 al 1994: proprio il presidente che per scaramanzia spargeva sale sul terreno di gioco.

Anche il mitico Romeo può urlare da lassù: "Grande Pisa!"

Adolfo Anconetani, per la promozione non le sarà mica venuto in sogno suo padre? "Papà e mamma li sogno spesso. Oggi che siamo matematicamente in A sarebbe un giorno di gioia anche per loro. Non hanno mai smesso di amarsi e di amare il Pisa che era parte della famiglia. Mia madre controllava che le mogli dei calciatori si comportassero bene...Il Pisa è in buone mani? Sì. La società è solida. Ma per reggere la A ci sarà bisogno di potenziare la squadra. Inzaghi ha fatto benissimo, ottenendo il 100% da ogni giocatore. Una performance da campione del mondo, come quella del suo collega Fabio Grosso volato in A col Sassuolo. Peccato per Nesta che invece è retrocesso col Monza".

Punti di contatto tra il Pisa dell'epoca Anconetani e quello di oggi? "La passione dei tifosi pisani per il calcio è rimasta la stessa".

Ma è vera la storia di Gullit e Van Basten che erano stati già bloccati dal Pisa e che, causa retrocessione, suo padre «girò» al Milan di Berlusconi? "Verissimo. Berlusconi aveva appena rilevato il Milan da Giussy Farina. Papà era noto nell'ambiente come abile mediatore di mercato. Silvio volle conoscerlo e tra i due scoccò la scintilla dell'empatia. Fu allora che mio padre gli segnalò la possibilità di cedergli la coppia Gullit-Van Basten. Berlusconi ne fu entusiasta, tanto da aggiungere al pacchetto olandese anche un terzo fuoriclasse: Rijkaard".

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