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Con Gattuso in panchina, la squadra stava lottando per il titolo di Campione della Croazia, che i Bianchi stanno aspettando da ben 20 anni. Dopo la partita di ieri, però, il destino del club di Ringhio sembra essere segnato.
Dopo aver terminato la sua carriera agonistica nel 2013 con la maglia del Sion, Gattuso ha iniziato la sua avventura da allenatore partendo proprio dalla squadra svizzera. Poi ha allenato il Palermo ed il Pisa in Serie B e, tra le due esperienze nella serie cadetta, è volato in Grecia, precisamente all'OFI Creta. Nel 2017 torna al Milan per allenare la Primavera rossonera, per poi passare in Prima Squadra a causa dell'esonero di Vincenzo Montella.
Alla sua prima stagione sulla panchina del Diavolo, Ringhio raggiunse la finale di Coppa Italia, poi perso contro la Juventus di Massimiliano Allegri. L'avventura rossonera termina alla fine della stagione 2018/2019 e, qualche mese dopo, divenne allenatore del Napoli, dove vinse la Coppa Italia. Nelle ultime due stagione, l'ex centrocampista della Nazionale ha allenato il Valencia e l'Olympique Marsiglia. Oggi, il classe 1978 allena l'Hajduk Spalato, con il quale, fino a ieri, era in corso per la vittoria del campionato.
Nelle ultime sei partite di HNL, cioè la massima competizione croata, l'Hajduk di Gattuso ha collezionato 3 pareggi ed altrettante sconfitte. L'1-1 di ieri in casa del Gorica, però, è risultato fatale per la squadra di Spalato. A due giornate dalla fine del campionato, i Bianchi sono a -4 punti dalla Dinamo Zagabria e a -5 dal Rijeka capolista. Dopo nella conferenza stampa post-partita, Ringhio ha espresso tutta la sua delusione. Ecco le parole:
"Una partita facile da commentare: senza palla siamo stati bravi, ma con la palla siamo stati lenti e inefficaci. Mancanza di energia e ritmo, una brutta partita con il pallone. Già nella scorsa partita ci eravamo andati vicini, ma ora la lotta per il titolo è definitivamente finita. In ogni caso, dobbiamo affrontare al meglio le due partite che ci restano. C’è delusione. Non siamo stati al livello a cui giocavamo prima. Il primo e principale responsabile sono io. Quando era il momento di spingere, non lo abbiamo fatto, e la responsabilità è mia. I giocatori non hanno colpe, hanno dato tutto. Non sono deluso da nessun giocatore, il principale responsabile sono io".
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