Gli Ultras del Milan sono presenti fuori il carcere San Vittore. Sono circa in 200. Presente in prima fila Marco Pacini storico esponente rossonero
Sono oltre 200 i tifosi presenti davanti al carcere San Vittore a Milano. Presidiata esternamente l'aula bunker dove si svolge il processo per le due Curve di Inter e Milan. Gli Ultras della Curva Sud intonano in queste ore di martedì pomeriggio 17 giugno 2025: "Noi siamo la Curva Sud, non siamo un'associazione".
Le magliette con le scritte “Banditi”, le t-shirt rossonere, l’abbraccio dei fratelli bresciani. scrive così Repubblica in merito alla presenza fuori al carcere degli ultras del Milan fuori San Vittore.
[an error occurred while processing this directive]
Attesa per la prima sentenza del processo sull'Inchiesta Ultras: la seconda sentenza giovedì 19 giugno 2025
—
nel giorno in cui è attesa la sentenza del processo con rito abbreviato per gli imputati nel processo nato dall’inchiesta “Doppia curva”, l’indagine che ha decapitato le due curve del Meazza.
Lo striscione della Curva Sud alle ore 14 fuori San Vittore in attesa della sentenza sull'Inchesta Ultras
—
I 200 tifosi rossoneri hanno esposto lo striscione “Ultras, amicizia, lealtà, fratellanza, aggregazione: noi siamo la curva sud, non siamo un’associazione”.
Il riferimento è esplicito e riguarda l’accusa di associazione a delinquere contestata al capo della Sud Luca Lucci, agli altri ultras rossoneri e ai tifosi nerazzurri, che, invece, rispondono anche dell’aggravante di aver favorito la ‘Ndrangheta per l’ingresso nella nord di Antonio Bellocco.
Antonio Crusta e Marco Pacini in prima fila fuori il Carcere San Vittore a Milano
—
In prima fila, davanti alle transenne sistemate a protezione dell’accesso all’aula bunker, all’altezza del parco Antonio Crusta, Marco Pacini, storico esponente del secondo anello della Curva Sud.
La sentenza di oggi 17 giugno 2025 non riguarderà Francesco Lucci
—
Come riporta l’edizione odierna di Tuttosport, la sentenza odierna non riguarda Francesco Lucci, fratello di Luca considerato il capo della curva Sud milanista, Riccardo Bonissi e Christian Rosiello. Per questi tre bisognerà aspettare giovedì.
L'accusa del processo ''Inchiesta Ultras" ha chiesto 100 anni totali di carcere
—
Per quanto riguarda il procedimento che si concluderà oggi con la sentenza, l’accusa ha chiesto in totale oltre 100 anni di carcere per gli indagati.
E proprio tra gli indagati compare anche Luca Lucci, la cui richiesta è la più alta fra tutte. Sono stati richiesti 10 anni di reclusioni, e 4 anni di libertà vigilata.
L'indagine su Lucci: l'accusa del giro di droga internazionale
—
Calcio e Finanza scrive: "Lucci è stato oggetto di una maxi indagine, che rientra come uno dei filoni dell’inchiesta ultras, su un presunto giro di droga internazionale".
Inoltre, Lucci, insieme al suo braccio destro DanieleCataldo, è accusato di essere il mandante, mentre il secondo dovrebbe essere l’esecutore materiale, del tentato omicidio di Enzo Anghinelli, sopravvissuto all’agguato nel 2019.
Inchiesta Ultras, dalla Curva Sud alla Curva Nord: l'omicidio di Antonio Bellocco
—
Sull'altra sponda del Naviglio c'è anche la Curva Nord. Per l'ultras nerazzurro, Andrea Beretta è stata richiesta una reclusione di 9 anni, ma il tifoso nerazzurro è già in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, e diventato negli ultimi mesi collaboratore di giustizia, portando gli inquirenti a chiarire diversi aspetti anche per quanto riguarda la morte di Vittorio Boiocchi, ex capo della Curva Nord ucciso sotto casa nel 2022. Gli altri capi ultras interisti, Marco Ferdico e Giuseppe Caminiti, sono stati oggetto di una richiesta di reclusione da parte del pubblico ministero di otto e sette anni.
Milan e Inter: i due club si sono costituiti a parte civile
—
Va ricordato e sottolineato come i due club, Milan e Inter si siano costituiti a parte civile, ma oltre le due principali società sportive milanesi, anche la Lega di Serie A ha deciso di partecipare nel processo come parte civile.
Le richieste di risarcimento dall'inchiesta Ultras
—
Le richieste di risarcimento, prevenute ai giudici, sono pari a quasi 1,4 milioni di euro. La sentenza odierna, inoltre, sarà attesa anche da ungruppo di ultras che durante la lettura della sentenza saranno presenti all’esterno del carcere milanese di San Vittore.
I capi di imputazione per i vari indagati vanno dall’estorsione ad aggressioni e intimidazioni, con i pm che hanno provato a dimostrare come i rispettivi gruppi ultras possano chiaramente rientrare in due autentiche associazioni a delinquere, con l’aggravante mafiosa contestata agli interisti.