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Contro la Fiorentina, molti tifosi del Milan hanno giudicato negativamente la prestazione di Samuele Ricci.
Nessun gol, nessun assist, nessun tiro in porta. A prima vista, una gara in ombra, giocata dietro la luce abbagliante di Modric. Eppure, attraverso la lente tattica, si può notare come Ricci sia stato un attore essenziale nella trama condotta dal Milan contro Pioli.
Per la prima volta, infatti, Massimiliano Allegri ha schierato i rossoneri con un 3-4-1-2, abbandonando i consueti 3-5-2 e 3-4-2-1.
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Una scelta dettata dagli infortuni, ma che ha aperto una nuova prospettiva di gioco. In questa veste inedita, Ricci e Modrić hanno agito fianco a fianco da doppi play, qualcosa che non era mai accaduto dal primo minuto.
Il risultato? Un Milan più ragionatore, più corto, capace di controllare il ritmo in possesso e di soffrire poco senza palla, ma senza rompere l'equilibrio trovato.
L’esperimento, nato dall’emergenza, potrebbe diventare una chiave tattica anche per il futuro.
In uno sviluppo più offensivo, il trequartista dietro Leão e Giménez (o Nkunku) potrebbe non essere più Fofana, ma Christian Pulisic.
L’americano, già con Fonseca nella scorsa stagione, aveva dimostrato grande duttilità nel centrocampo a rombo, alternandosi tra il ruolo di mezzala e quello di trequartista puro.
In questo 3-4-1-2, Pulisic troverebbe la sua collocazione ideale. In fase difensiva la squadra tornerebbe a un 3-5-2, con l’americano pronto a rientrare sulla linea dei centrocampisti. In fase offensiva, invece, diventerebbe il supporto perfetto per i due attaccanti, con libertà di movimento tra le linee.
Ma tornando a Samuele Ricci, è proprio la sua intelligenza tattica ad aver reso possibile tutto questo.
Contro la Fiorentina, l’ex granata non si è limitato a impostare: ha coperto spazi, compensato gli sbilanciamenti e aiutato costantemente i compagni sui due lati del campo.
A destra ha supportato Athekame e Tomori, mentre a sinistra ha spesso chiuso i varchi accanto a Bartesaghi e Saelemaekers, formando catene difensive corte e coordinate.
Di fatto, Ricci ha svolto il doppio ruolo di play e mezzala, cucendo il gioco e proteggendo la retroguardia con tempi perfetti. Una partita invisibile agli occhi di molti, ma fondamentale per scardinare le trappole della Fiorentina.
Allegri lo sa bene: se questa nuova versione del Milan dovesse evolversi, lo farà anche grazie alla solidità silenziosa di giocatori come Samuele Ricci.
Perché, a volte, i protagonisti più importanti sono proprio quelli che non finiscono nel tabellino.
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