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Repubblica lo chiede a Rocco Papaleo: perché tifa per la Roma? "Sono un tifoso atipico, sono diventato romanista per cattive compagnie, Valerio Mastandrea, mi ha irretito. In Basilicata nessuna squadra ha mai giocato in Serie A. Da ragazzo ero tifoso dell'Inter. Poi, iniziando a recitare, mi sono disinteressato al calcio ed è come se fossi tornato vergine. In questi 50 anni a Roma gli amici mi hanno contagiato. È strano che uno cambi squadra, no? Nella vita magari cambi partner...ma la squadra resta la stessa. Io invece sono stato infedele non solo con le donne, ma anche con le squadre di calcio".
Il suo narratore preferito? "Beppe Viola, nel suo raccontare il calcio sempre con il sorriso e con rispetto. Anche della sconfitta". Il campione? "Ne ho avuti tanti, nei vari periodi storici. Da ragazzo, pur tifando l'Inter, avevo un'ammirazione strana per Rivera, che era del Milan".
"Attratto dal tradimento, anche qui. Poi Paolo Rossi, eroe dei Mondiali '82. Da romanista ovviamente Totti. Ma preferisco De Rossi, anche come persona. Lo conosco, quando è stato esonerato dalla Roma, per me è stata una tragedia".
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