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Accusare qualcuno di qualcosa, senza mostrarne prova certa, è un atto che si commenta da solo nella propria meschinità.
Quanto fatto da Fabrizio Corona lede, alla base, quelli che sono i principi di civiltà che dovrebbero preesistere e mai esser messi in dubbio.
C’è però un piano ulteriore da affrontare, molto diverso rispetto all’avanspettacolo di bassa lega a cui abbiamo tristemente assistito.
Nessuna persona, che si chiami Theo Hernandez o Mario Bianchi, dovrebbe mai essere esposta al pubblico ludibrio e ad una sorta di processo pubblico.
Nei secoli scorsi i periodi di maggiore oscurantismo erano quelli in cui la morale, o meglio il moralismo spicciolo, prevalevano sui diritti delle persone e sulla loro libertà.
Anche i potenziali autori dei reati più gravi ed efferati hanno sempre il diritto ad un giusto processo, da celebrarsi nelle aule di un tribunale, in cui sia loro garantito il diritto di difesa.
Le prove, per poter essere ammesse, devono essere acquisite e vagliate durante il dibattimento e non certamente tramite un discutibile post sui social o un video su youtube.
Il “metodo” Corona lo ha portato a mostrare un video dal quale non si comprende chi sia davvero la persona che commette quel gesto; inoltre Corona non ha mai parlato di un procedimento penale aperto in cui Theo Hernandez sarebbe accusato di quanto lui dice.
Accusare qualcuno mostrando un video privo di valore probatorio (in quanto inadeguato ad individuare la persona) e facendo ascoltare la voce contraffatta di improbabili personaggi non si può considerare giornalismo investigativo; è invece una volgare speculazione con fine diffamatorio.
Tutto ciò è quanto di più antitetico al diritto possa esistere. Il tema non è la vita privata di Theo Hernandez, bensì la libertà e i diritti di ogni singolo cittadino.
Fabrizio Corona, peraltro, accusa il Milan di voler occultare un reato.
Ciò non soltanto non risponde a verità ma è passibile di querela. Corona non sa o finge di non sapere che, anche se i fatti da lui narrati fossero veri (e non ne ha dato prova certa), non può esserci alcun procedimento penale aperto.
Le lesioni lievi infatti rientrano fra i reati procedibili a querela di parte. Sono reati per i quali il pubblico ministero e le autorità giudiziarie non possono svolgere alcuna indagine in assenza della querela della persona offesa.
Aver affermato incautamente e falsamente che il Milan sta occultando un reato è quindi una circostanza che porterà Fabrizio Corona ad una denuncia per diffamazione.
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