milanistichannel news milan gossip curiosita Andorra, Pablo da bambino sognava di essere Modric: e adesso gioca col suo nome…

A OCCHI APERTI

Andorra, Pablo da bambino sognava di essere Modric: e adesso gioca col suo nome…

Modric Andorra
Un giovane centrocampista ha scelto di giocare con il nome del suo idolo sulle spalle, trasformando ogni partita in un omaggio al calcio che lo ha fatto innamorare

Ad Andorra c'è chi gioca a pallone per il suo idolo e con il nome del suo idolo. Pablo Molina Serafino, in arte Modric, 22 anni, centrocampista spagnolo dell’Athletic Escaldes, è uno di questi. Una storia di cui innamorarsi.

Nel match preliminare di Conference League, vinto 2-0 contro il Dudelange, c’era una maglia, quella dell’Athletic Escaldes, con il nome “Modric” stampato dietro. Non Luka, certo. Ma Pablo, per scelta di cuore. Perché sì, Pablo ha deciso di farsi chiamare come il suo idolo. Non per marketing, non per provocazione. Per sentimento, come sottolinea Derbyderbyderby.it.

Modric, il potere di un nome

—  

Modric non è solo un cognome: è un simbolo di stile, di intelligenza tattica, di resistenza e classe. È un nome che Pablo Molina ha deciso di cucirsi addosso come un’armatura, come a dire: “Io sogno in grande. E il mio calcio è figlio di chi ho ammirato”.

Cresciuto a Elche, passato per le serie minori spagnole, Molina ha trovato in Andorra il suo piccolo regno. All’UE Santa Coloma prima, ora all’Athletic Escaldes. Gioca con il cuore e con la testa. E anche se il mondo sa che dietro quella scritta non c’è il numero 10 del Real Madrid, ogni tocco di palla racconta una piccola storia romantica.

E se il nome fosse davvero destino?

—  

In un’epoca dove la genuinità si perde, la storia di Molina ci ricorda perché ci siamo innamorati di questo sport. Perché dietro a ogni bambino che calcia un pallone, c’è un nome sussurrato sotto voce. Un idolo. Un poster in camera. E, per qualcuno, anche il coraggio di trasformare quel nome in identità. Che sia in uno stadio di provincia o su un campo europeo, quello che Pablo fa è un piccolo atto di resistenza romantica: gioca a calcio come se fosse ancora un bambino che sogna di diventare come Modric. E forse, per questo, è già un po’ campione anche lui.