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“In attacco manca un giocatore alla Giroud” ha dichiarato Igli Tare qualche giorno fa. Ma cosa significa esattamente un giocatore alla Giroud? Già perché dietro la soluzione di questo mistero, si cela tanto del mercato estivo del Milan. La società rossonera ha, evidentemente, ritenuto che il gioco non valesse la candela sia per Jovic, sia per Abraham. Per il centravanti serbo sarebbe bastato esercitare l’opzione di rinnovo, mentre per l’attaccante inglese era sufficiente trovare un accordo con la Roma per una cifra simile a quella per la quale il ragazzo è stato poi ceduto al Besiktas. In entrambi i casi, il Milan ha scelto di passare oltre. Per Jovic ha pesato la mancanza di garanzie fisiche sul lungo periodo, mentre per Tammy Abraham ha influito molto una valutazione di carattere tecnico.
Il Milan, è evidente, sta cercando una punta con caratteristiche diverse da Jovic ed Abraham. Non cerca un mero finalizzatore e non cerca nemmeno un giocatore che sappia giocare per la squadra. Sta cercando, a mio avviso, un giocatore che abbia presenza in area di rigore, che faccia sentire il fisico, che sappia giocare spalle alla porta dialogando con gli esterni offensivi. Olivier Giroud nel Milan degli ultimi tre anni è stato un professore. E, nel contempo, è stato anche un meraviglioso uomo squadra, un vero leader, un personaggio sempre pronto a fare da ombrello ai compagni.
Non è facile pensare di trovare un giocatore della forza e del carisma di Giroud. Evidente che se Igli Tare ha usato il nome dell’attaccante francese per spiegare il tipo di attaccante che il Milan sta cercando, significa che questo ragazzo è ancora tanto dentro il Milan. Per provare ad essere chiari, bisogna dire che al Milan serve un attaccante che sappia fare gol ma che non si limiti a fare soltanto quello. Merce rara di questi tempi.
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