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Intervista di Nicolò Schira per Tuttosport -
Gianni Rivera e il calcio italiano: "Siamo in difficoltà. Provo grande dispiacere in questo momento per il nostro calcio. Io lo vorrei sempre vedere ai massimi livelli, a partire dalla Nazionale. Non dico che rifalla debba vincere il Mondiale, ma almeno parteciparvi. Cosa non accaduta nelle ultime due edizioni. Speriamo stavolta di farcela".
Ancora Rivera: "Contano i risultati. Gli allenatori si giudicano in base a quelli. Mi auguro per l'Italia che possa fare bene, ma sono tempi duri senza i campioni. Bisogna togliere potere a chi ha preso il comando: i procuratori Ci vorrebbero meno stranieri, in campo e nelle proprietà dei club. Non ci sono campioni in questo momento ed é dura senza di loro arrivare a ottenere grossi risultati. Anche in Serie A ormai i pochi calciatori bravi sono quasi tutti stranieri. Non può immaginare il fastidio che mi provoca questa cosa. Prima i migliori in ogni squadra erano per la maggior parte italiani e arrivavano poi in Nazionale. Ora il nostro calcio non crea più grandi giocatori e la colpa è delle società che, invece di far crescere i ragazzi e portarli ad alti livelli, hanno lasciato tutto in mano ai procuratori".
"I fantasisti puri sono spariti. In Serie A Apprezzo Leao, ma non va messo in discussione ogni volta che non segna, apprezzo molto Leao. Neanche Pelé vinceva da solo tutte le partite. Leao è bravo e va lasciato in pace. Fa giocate che tanti altri, pur impegnandosi come e anche più di lui, non sono in grado fare. Rafa può migliorare ancora. Va sostenuto, senza ogni volta discuterlo alla prima gara in cui non riesce a segnare".
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Le sarebbe piaciuto allenare? "Negli anni Ottanta potevo diventare l'allenatore del Milan, ma poi arrivò Berlusconi e mi propose di diventare il presidente dei Milan dub. A quel punto ho declinato e fatto il parlamentare".
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