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Un anno fa Youssouf Fofana era un uomo solo al comando della...fase difensiva. Era l'ultimo baluardo prima della linea di difesa, ultimo e forse anche unico più per disponibilità che per caratteristiche. Fofana copriva e tamponava, chiudeva e rincorreva, su e giù per il campo, a destra e a sinistra. Tanta fatica e tanta passione al suo primo anno in rossonero.
Forte, molto forte nei singoli, ma costruita in maniera diversa dalla squadra di quest'anno. Il Milan 2025/26 è nato con una idea di compattezza e di equilibrio molto differente. Ecco perché Youssouf non deve più fare gli straordinari difensivi, diurni e notturni. Ed ecco perché è tornato al suo vecchio amore, alle sue attitudini naturali, a quelle funzioni di mezz'ala box-to-box vicina agli attaccanti che ricopriva nel Monaco e nella nazionale francese.
Ma rispetto al Principato, a Milanello quest'anno c'è un allenatore che gli inculca l'idea del gol. Fofana e Loftus devono fare 15 gol, Fofana deve fare gol. Non un concetto, ma un mantra, un mood sottolineato con tutte le matite rosse e nere disponibili. E Youssouf si sta ritagliando addosso l'idea. Copre il giusto in collaborazione con i suoi compagni di reparto, partecipa all'impostazione del gioco e quando può segna. Quello di Udine è forse il suo primo vero gol in campionato. L'anno scorso a San Siro, in Milan-Venezia, era entrato nel tabellino dei marcatori, ma con una spizzata quasi invisibile su calcio d'angolo di Pulisic. In Friuli invece era lì davanti, quando Pulisic ha recuperato palla e ha liftato il tiro il giusto per raddoppiare a fil di palo. Aveva segnato Fofana anche a Stamford Bridge in amichevole lo scorso 10 agosto.
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