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L'ex giocatore Robinho ha raccontato, la sua routine nel penitenziario 2 di Tremembé, nell'entroterra di San Paolo. Ha negato di aver ricevuto alcun tipo di privilegio e ha dichiarato di rispettare le stesse regole imposte agli altri detenuti. La registrazione è stata pubblicata dal Consiglio della Comunità di Taubaté, un'organizzazione no-profit creata per supportare la magistratura nella regione. Robinho ha dichiarato di seguire gli stessi orari e le stesse abitudini degli altri detenuti.
"La mia dieta, i miei orari di sonno, sono tutti uguali a quelli degli altri detenuti. Non ho mai mangiato cibi diversi, non ho mai ricevuto trattamenti diversi. Quando è il momento di lavorare, faccio tutto quello che anche gli altri detenuti possono fare. Quando vogliamo giocare a calcio, ci è permesso farlo quando non si lavora la domenica", ha dichiarato. Nel video, l'ex giocatore ha anche smentito le voci sulla sua salute mentale e sulle sue interazioni con gli altri detenuti. "Le visite sono il sabato o la domenica. Quando mia moglie non viene da sola, viene con i miei figli. La visita è la stessa e il trattamento è lo stesso per tutti. Le bugie che circolano, sul fatto che io sia un leader, che abbia problemi psicologici, sono infondate. Non ho mai avuto questo, non ho mai dovuto prendere farmaci, grazie a Dio. Nonostante le difficoltà di stare in un penitenziario, il che è normale, grazie a Dio ho sempre avuto la testa sulle spalle e sto facendo tutto ciò che possono fare anche tutti i detenuti", ha dichiarato Robinho.
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L'ex atleta sta scontando una pena detentiva di nove anni dopo che la Corte superiore di giustizia (STJ) ha ratificato la sentenza del tribunale italiano che lo aveva condannato per stupro di gruppo ai danni di una donna albanese nel 2013. La decisione definitiva dell'Italia è stata confermata nel 2022 e l'esecuzione della pena è iniziata nel marzo 2024, dopo che la STJ ne ha autorizzato l'esecuzione in Brasile. Da allora, la difesa ha cercato di annullare l'arresto e ha chiesto, senza successo, una riduzione di 50 giorni della pena sulla base di un corso professionale seguito dall'ex giocatore. La Corte Suprema Federale ha persino discusso i ricorsi relativi al caso, ma ha confermato la decisione.
Idolo del Santos, Robinho ha giocato per la nazionale brasiliana, l'Atlético, il Real Madrid, il Manchester City e il Milan. Il crimine è avvenuto in una discoteca italiana nel 2013. All'epoca, Robinho giocava per il Milan in Italia. Nel corso delle indagini, la giustizia italiana ha intercettato una serie di telefonate tra l'ex atleta e alcuni amici, anch'essi accusati e condannati per lo stesso stupro. Nelle registrazioni, Robinho e i suoi amici scherzavano sulla situazione, convinti di poter sfuggire alla punizione. Poiché la legge brasiliana non consente l'estradizione di cittadini nati in altri Paesi per scontare la pena, la Corte Superiore di Giustizia (STJ) ha deciso che Robinho dovesse essere incarcerato in Brasile per scontare la pena. La decisione è stata approvata dalla Corte Suprema Federale (STF).
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