Donati, doppio ex, su Atalanta-Milan

Donati, doppio ex, in esclusiva a MC: “Atalanta-Milan verrà decisa dai duelli in campo”

Marco Varini Redattore 
Donati, doppio ex, in esclusiva a Milanisti Channel: "Non c'è una favorita fra Atalanta e Milan, saranno decisivi i duelli in campo"
01:09 min

Siamo alla vigilia di Atalanta-Milan, che si giocherà domani sera alle ore 20.45. Una sfida attesissima, che metterà di fronte i rossoneri, squadra in cerca di conferme positive, alla squadra indubbiamente più in forma in questo momento: l’Atalanta di Gian Piero Gasperini.

Massimo Donati of Hamilton Academical during the Ladbrokes Scottish Premiership match between Rangers and Hamilton Academical. (Photo by Lynne Cameron/Getty Images)

La nostra redazione ha contattato IN ESCLUSIVA, il doppio ex Massimo Donati, che ha militato in entrambe le compagini. Queste le sue dichiarazioni:

Su come vede il match del Gewiss Stadium:

”Una bella sfida, aperta, dove entrambe le squadre proveranno a prendere in mano il pallino del gioco. Ovviamente poi, saranno i tanti duelli in campo a fare la differenza.

Sull’eventuale squadra favorita:

”Secondo me non c’è una favorita."

In quale centrocampista odierno del Milan ti rivedi?

"Son tutti giocatori forti, ormai io sono il passato, poi il calcio è anche cambiato negli ultimi anni. Il centrocampo del Milan è un reparto forte, che deve dare più equilibrio alla squadra, perché i problemi iniziali del Milan sono stati soprattutto dal punto di vista dell'equilibrio. Però credo che adesso abbiano trovato la strada giusta per il proseguo della stagione."

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Sul rendimento di Reijnders:

"Si è calato benissimo nella squadra, nessuno si aspettava questo rendimento da parte sua. Ha capito lui stesso di essere un grande giocatore, e quando hai questa fiducia e questo feeling riesci ad esprimere tutte le tue potenzialità. Ha fatto vedere che sono qualità importanti, si sta rivelando un giocatore fondamentale. Deve solo tenere alta la guardia e continuare a fare quello che ha fatto finora."

Su che giocatore serve per rinforzare il centrocampo:

"Il Milan i giocatori bravi che sanno giocare bene la palla li ha, sono più di rottura non essendoci più Bennacer che faceva girare la squadra, era quello che dava più palleggio. Poi dipende come vuoi sviluppare il gioco, ogni squadra gioca in maniera diversa. I giocatori ci sono, basta solo metterli nella maniera giusta per farli rendere al meglio."

Chi prenderesti se fossi nel Milan?

"Leggevo che volevano prendere Ricci, probabilmente sono orientati su un giocatore che abbia palleggio e tempi di gioco per far girare la squadra."

Sul rendimento di Loftus-Cheek:

"Secondo me è un giocatore fortissimo. A me personalmente piacciono molto i giocatori che sanno accompagnare l'azione e che hanno il gol nelle gambe. Diciamo che per questi giocatori è sempre un problema di collocazione, se li fai giocare a centrocampo e hanno attitudini più offensive per farli rendere al meglio devi togliere un giocatore dalla zona avanzata. E' un po' difficile il collocamento, ma secondo me è un giocatore molto forte."

Sulla coppia Fofana-Musah:

"Sono giocatori bravi, che danno tanta quantità e corrono tanto. Ci stanno bene assieme in un centrocampo, ma è chiaro che dal punto di vista del palleggio loro ti danno qualcosa di meno. Sanno giocare la palla ma non è la loro prerogativa principale. Hanno dimostrato che possono starci benissimo, poi dipende da come vuole sviluppare il gioco l'allenatore."

Sulla difficile esperienza di Charles De Ketelaere in rossonero:

"Giocare nel Milan, l'ho fatto anch'io un anno, è un altro sport. Mentalmente richiede cose diverse giocare per grande squadre rispetto ad altre. All'Atalanta ha meno pressione, ha più libertà di sbagliare, ed è inserito in un contesto che funziona bene. Poi quando un giocatore arriva dall'estero ha sempre bisogno di un tempo di adattamento. All'Atalanta è nell'ambiente giusto, senza troppe pressioni, e con un maestro come Gasperini che riesce a farlo rendere al meglio."

Secondo te non c'era anche un problema tattico?

"Beh, è un giocatore a cui va data un po' di libertà di azione, libertà di movimento e di esprimersi, ma il problema non era quello della posizione. Secondo me era più un problema di adattamento al calcio italiano, in Italia è diverso che negli altri paesi, quindi c'è bisogno di un po' di tempo per capire come funziona, per capire i difensori e capire cosa vuole l'allenatore. Non è sempre una cosa cosi immediata."