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Roberto De Zerbi ha parlato del caso Rabiot nella consueta conferenza pre-partita. Il tecnico italiano ha precisato che la società aveva deciso solo di sospendere momentaneamente il centrocampista francese e Jonathan Rowe. Ma le dure parole della madre procuratrice in settimana hanno costretto il club a mettere sul mercato l'ex Juventus. "È una decisione giusta. Non perdo la dignità per non perdere il campionato" ha detto l'allenatore.
L'allenatore italiano del Marsiglia ha provato a chiarire una volta per tutte, e a nome della società, quanto è accaduto in settimana. Dopo il grave episodio che ha visto coinvolti in una rissa Rabiot e Rowe dopo la partita contro il Rennes, la società ha deciso di sospendere i due calciatori in attesa di una decisione definitiva. Come dice De Zerbi, però, "la situazione è poi degenerata e non a causa dell'OM, ma dell'entourage".
Il tecnico difende a spada tratta la scelta del club: "Esiste una gerarchia. In un posto di lavoro due dipendenti iniziano a picchiarsi come se fossero in un pub inglese e nel mentre al loro fianco c'è una persona a terra priva di sensi. Cosa deve fare il datore di lavoro? Due cose: la sospensione o il licenziamento. Ho parlato con Benatia e con il presidente Longoria e abbiamo deciso per la sospensione. Nel calcio, come ovunque, ci deve essere una gerarchia. Il club viene prima di tutto".
De Zerbi attacca poi le dichiarazioni che la madre-procuratrice di Rabiot ha fatto in settimana contro Benatia e Longoria, portando così all'esclusione definitiva dalla rosa: "Ha detto cose false. Longoria quando urlava alla corruzione lo stava facendo per difendere il club. L'attacco contro Benatia mi infastidisce di più. Mehdi e Rabiot avevano un ottimo rapporto fuori dal campo e il fatto che venga attaccato in questo modo non è giusto". Conclude infine ribadendo la sua posizione: "Sosterrò sempre il club. Sabato dovremo giocare senza Adrien e Jonathan. Rabiot è venuto a parlarmi stamattina, ma ormai è tardi. Ognuno deve restare al proprio posto. Solo così il club può crescere".
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