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Rabiot a Dazn: La cosa che mi hanno detto in questo mese lontano dai campi è che ti hanno visto con una grande determinazione per voler tornare il prima possibile. Mi racconti la determinazione che avevi nel recupero, nel lavoro che facevi qua dentro? "Sì perché non piace all'atleta di essere infortunato, ma a me anche mi dispiace perché in questo periodo non ho potuto aiutare la squadra che avrebbe avuto bisogno di me".
"Quindi ho cercato di lavorare al meglio, poi ho preso un po' più di tempo perché il polpaccio a volte è un po' strano. Pensi di stare bene, sano e poi torni in campo troppo presto. Ho già avuto questo infortunio, quindi conosco anche il mio corpo e su questo infortunio non voglio prendere nessun rischio. Anche il mister mi ha detto ‘Prenditi il tempo di curarti bene, poi tornerai, piuttosto che tornare troppo in fretta e farti male di nuovo ed essere lontano dal campo per altre 3-4 settimane".
Rabiot: "Sono andato allo stadio e poi è sempre difficile da guardare, ma poi puoi anche analizzare bene le partite perché sei in alto, vedi bene e capisci anche le cose che a volte in campo non capisci bene. Io penso sempre di poter aiutare e nella mia testa se ci sono siamo più forti perché penso di essere uno che dà sempre tutto, che fa il massimo per i compagni. Comunque in questo periodo abbiamo fatto bene alcune cose e poi ovviamente abbiamo anche perso un po' di punti".
Rabiot a Dazn: Il dettaglio, la statistica che più recriminano i tifosi del Milan in questo periodo sono i sei gol presi per esempio contro squadre piccole. Vedendole dall'alto quelle partite cosa è mancato secondo te? "Contro le squadre diciamo più forti abbiamo fatto molto bene, contro il Napoli, la Roma, anche andare a Bergamo che non è facile. Poi abbiamo lasciato un po' di punti per strada contro le squadre più piccole. A un certo punto secondo me c'era meno concentrazione, la squadra era un po' meno solida. Peccato per i risultati contro il Pisa, poi anche contro il Parma che pareggiamo quasi alla fine".
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Rabiot a Dazn: Quello che ci raccontano i tuoi compagni ma anche lo stesso mister è che tu sei già un leader qui a Milanello, nel Milan. È così? Ti senti un leader di questa squadra? "Non dico che voglio essere un leader, io sono venuto qui per aiutare la squadra, è vero, ma anche per essere un esempio. Lo faccio naturalmente, allenandomi al 100% facendo bene le cose in campo, in palestra. Anche questo aiuti i tuoi compagni a dare di più, a fare le cose per bene. Secondo me la cosa più importante è che quando sei qui, vieni la mattina, ti alleni, sei lì un'ora e mezza, due ore, tre ore, devi essere concentrato, fare le cose per bene. Quindi dimenticare tutto quello che c'è intorno e essere concentrato sul calcio, sul nostro lavoro. Io è quello che faccio quando entro qua la mattina, poi in campo spingere anche al 100% perché se lo fai qui in allenamento poi in partita diventa tutto più facile".
Rabiot a Dazn: Rispetto a quando sei arrivato i primi giorni, c'era un po' meno questa cosa, che ambiente hai trovato e pensi che questo tuo modo di lavorare abbia un po' alzato l'attenzione del gruppo? "Sì, forse sì, ma anche perché c'erano tanti nuovi giocatori, anche giovani, che hanno bisogno di questo. Io ero anche così quando ero più giovane, ho visto il Paris Saint-Germain, ero giovane e vedevo Ibra, Cavani, Thiago Silva, Maxwell, allenarsi così al 100% con tanta voglia, personalità e quindi sono cresciuto così. Facendo questo in questi mesi anche loro sono cresciuti a questo livello di voglia, di personalità. Questa è la mia mentalità, non so se tutti hanno questa mentalità, ma bisogna raggiungere questo se vuoi vincere",
Il mister ti aveva chiamato vagabondo, sai cosa vuol dire vagabondo? "Sì, sì vagabondo, vagabond in francese è uguale. Io con il mister mi sono sempre trovato bene, quindi ero molto contento di ritrovarlo, di vederlo, anche il suo staff, tutti. Secondo me questo non lo trovi ovunque, quando sono con le persone giuste a me piace, il Milan è un club straordinario con tanta storia, quindi sarebbe anche bello vincere qui. Penso di essere al posto giusto per fare quello che amo di più e anche continuare a migliorare".
"Prima dell'allenatore la persona è una persona fantastica, è sempre positivo. Sa comunicare con tutti nello spogliatoio, anche fuori, è una persona che ti dà anche fiducia. Poi in campo mi piace la rabbia, la determinazione che ha anche lui di voler vincere, di fare le cose sempre bene, che ha sempre voglia di fare il massimo, di andare a vincere. Ha sempre il discorso giusto, anche quando non vanno bene le cose a fine partita, quando magari abbiamo fatto un po' meno bene, sa sempre cosa dire. Lui ripete sempre le stesse cose, anche prima della partita, che ti entrano in testa, la sua personalità, secondo me per un gruppo di calciatori, anche giovani, fa bene".
Rabiot a Dazn: Lui ti chiama Cavallo Pazzo, mentre Landucci ti chiama Monsieur, in quale ti rivedi di più? "Landu, perché secondo me lui non conosce tante parole in francese, quindi Monsieur è comunque una parola che quasi tutti sanno. Poi quando chiami qualcuno Monsieur, vuol dire che c'è rispetto. Il mister mi conosce come giocatore, sa che sono un giocatore che dà sempre tutto, che va avanti e indietro, e quindi piacciono a lui i cavalli. C'è qualcosa in questo che si ritrova anche nell'ippica e gli piace magari anche questo paragone".
Rabiot a Dazn: Torni per il derby? Il derby di Milano… "Ho già visto in tv dei derby, mai allo stadio, viene una partita elettrica e a me piace questo tipo di partita. Anche l'anno scorso ho guardato il derby che ha vinto il Milan. Quello col gol di Gabbia? Sì, perché posto che l'anno scorso non andava bene, comunque anche quando non vanno bene le cose. Questo tipo di partita è comunque un obiettivo, una felicità soprattutto per i tifosi. Veramente non vedo l'ora di essere lì allo stadio a vedere l'ambiente e tutto, a me piace veramente questo tipo di partita. Ne ho già parlato con Mike che mi ha già parlato un po' del derby, ma non di una partita in particolare o dei duelli".
"Cosa mi ha detto Mike del derby? So che è una partita importante per tutti e che poi vincere anche questo tipo di partita ti dà più fiducia ad andare avanti. È uno scontro diretto. Una partita per la storia alla fine. Quando chiedi ai tifosi si ricordano sempre di queste partite, quindi se fai bene, se vinci, ovviamente è bello. Se al contrario non vinci, rimani nella storia del giocatore che era presente nella squadra che ha perso questo derby, anche se fai bene altre partite, sono delle partite che rimangono in mente".
Rabiot a Dazn: Ma questo ti mette pressione a te personalmente o ti carica? "No, a me carica, mi piacciono veramente queste partite. Non vedo l'ora di giocare questa partita, anche perché è da un mese che non gioco a calcio e quindi ho questa fame. Ma anche perché tornerò per una partita così importante. Puoi anche immaginare prima di giocare, ma alla fine non sai come è lo stadio all'interno di questa partita, quindi lo vorrei vedere anche da dentro".
"Diciamo che i francesi hanno sempre fatto bene negli ultimi anni. Per questo dico che quelli che fanno bene o che fanno gol rimangono nella storia. Thuram lo conosco bene, è un amico, mi ha mandato un messaggio qualche giorno fa, ma non per parlare della partita, ma anche lui era fermo da un po' ed è appena tornato. Avevo il tempo di mandare anche un messaggio per parlare di questa partita".
Rabiot a Dazn: Quando sei arrivato hai detto, come stai dicendo adesso, che il Milan può competere per lo Scudetto. Oggi confermi questo, pensi che il Milan può ancora competere per lo Scudetto e perché? Quali sono le caratteristiche che pensi possano farlo arrivare fino in fondo? "Abbiamo una squadra forte, io con la mia mentalità cerco di spingere la squadra a fare il più possibile, che abbiamo qualità, è un bel gruppo. La cosa più importante in questo periodo è stare lì vicino, come dice sempre il mister. Dobbiamo stare tranquilli, lavorare, cercare di recuperare tutti i giocatori infortunati. Avremo tante partite da giocare in questo mese di novembre, dicembre, poi c'è anche la Supercoppa che è un obiettivo. Come dice sempre il mister, a febbraio avremo una piccola stima".
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