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STORIA E ATTUALITA'

Dalla tecnologia al calcio: Muntari, Ambrosini non dimentica

Ambrosini
Questa mattina a parlare di calcio e tecnologia c'erano Marco Materazzi e Massimo Ambrosini, ospiti speciali dell’evento con cui Iliad ha celebrato il secondo anno come sponsor tecnologico della Lega Serie A.
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Importante l'evento condotto da Fernando Siani di “Cronache di Spogliatoio” , sulle innovazioni tecnologiche di quest'anno. Tanto che, dopo le spiegazioni degli arbitri al microfono in tempo reale a tutto lo stadio fin dalla prima giornata, poche ore dopo avrebbe fatto il suo debutto la RefCam, la telecamera che mostra il punto di vista e la visuale dell’arbitro.

Massimo Ambrosini non nasconde un rimpianto

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Ambro: “C’è una partita Milan-Juve che con il VAR sarebbe finita diversamente: quel gol di Muntari ci avrebbe fatto vincere il campionato. Dal punto di vista psicologico ha cambiato tutto”.

Materazzi è stato più fatalista: “A me non conveniva tanto il VAR“. Ma poi racconta l’episodio che è entrato nella storia: la testata di Zidane al Mondiale 2006. “Possiamo dire che il primo VAR della storia è stato quello. Anche se non ci fosse stato, non mi sarei mai alzato da terra. L’arbitro l’ha visto, l’abbiamo visto tutti, io l’ho anche sentito!”.

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Poi puro e semplice calcio. Per la Champions League, previsioni divergenti: Ambrosini è andato dritto sul Bayern Monaco (“Mi piace molto Kompany”), mentre Materazzi vede il Liverpool vincente. Sul fronte scudetto, entrambi concordano sulla forza di Inter e Napoli. I compagni più forti? Ronaldo il Fenomeno per entrambi. Anche per Ambrosini, che ci ha giocato dopo due operazioni al ginocchio: “era più forte di tutti proprio perché non era in forma!”. I talenti mai esplosi? Materazzi non ha dubbi, Mario Balotelli. Per Ambrosini, la scelta è Alexandre Pato.