Conceicao in Conferenza Stampa: “Non penso al mercato, vorrei vincere domani. Pareggiare è perdere 2 punti”
Conceicao in Conferenza Stampa: “Non penso al mercato, vorrei vincere domani. Pareggiare è perdere 2 punti”
Conceicao ha parlato in Conferenza Stampa del big match tra Juve e Milan che si giocherà domani alle ore 18. Non solo campo però: il tecnico portoghese ha parlato anche di mercato. Il racconto della vigilia e le sue parole
Juve-Milan è un big match, è la sfida cruciale per un posto in Champions League nella prossima stagione, è la gara degli sconfitti Motta e Fonseca (fino a ora per il primo), è la gara in cui i bianconeri proveranno a cucinare la loro vendetta sportiva, dopo la partita persa in Supercoppa.
C'è chi dirà che è ancor presto per i verdetti sul 4° posto, ma considerando il pari senza reti a San Siro di fine novembre, la sfida di ritorno che si giocherà domani alle ore 18 all'Allianz Stadium, assume molta più importanza per entrambi i club. La Juventus a 34 punti, il Milan a 31, ma con una partita in meno. I bianconeri a -2 dalla Lazio 4ª, i rossoneri a -5.
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Non sarà cruciale in vista della classifica, perché si è a gennaio, ma sarà cruciale per capire che tipo di rincorsa il Milan dovrà fare da qui in avanti. In caso di sconfitta per i rossoneri tutto si farebbe molto più complicato visto anche la presenza fastidiosa di altre due pretendenti: Fiorentina a 32 punti, Bologna a 30.
Juve-Milan è una delle gare fondamentali per la stagione del Diavoloin Serie A, anche perché bisogna iniziare a vincere sfide che contano di più. Quest'anno è arrivato il successo nel derby contro l'Inter, ma con le altre grandi ancora nessun altra vittoria. Con la Lazio e Juve all'andata un pari, con Fiorentina, Atalanta e Napoli una sconfitta. È arrivato, quindi, il momento di portare a casa i 3 punti in altri big match per dimostrare come l'andamento post Supercoppa sia cambiato.
Conceicao poi ha parlato nella Conferenza stampa di vigilia proprio di Juve-Milan. Ecco le sue parole
Juve-Milan: Conceicao in Conferenza Stampa
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È la terza volta che Juve e Milan si affrontano in meno di 3 mesi. Che partita si aspetta domani?
"C'è un equilibrio perché ci sono squadre forti, con giocatori interessanti, ma tutte le gare sono diverse. Affronteremo una squadra che ha giocato bene contro l'Atalanta, mentre noi stiamo lavorando su piccole cose che per me sono grandi cose. Dobbiamo migliorare, anche se abbiamo poco tempo ed è un periodo importante in cui dobbiamo essere pronti e avere un atteggiamento giusto nell'affrontare gare fondamentali per la stagione, come quelle in Champions e Coppa Italia. "
Nel poco tempo avuto, Pulisic è stato recuperato? Camarda è già pronto da 1ª squadra?
"Parto da Camarda. Lui ha una base importante, ha talento, voglia e fame e questo è importante. Pulisic è fuori, non mi va di fare bluff con voi. C'ha un fastidio, nulla di serio, ma non ci sarà. Non voglio aggravare la situazione facendolo giocare anche 20 minuti. Ci sono troppi impegni importanti, non che quel di domani non lo sia, ma non voglio rischiare."
Lei come vive queste due settimane di mercato? Le vive in attesa che il gruppo venga rinforzato e se si in quali ruoli?
"A me non piace il mercato di gennaio. Crea sempre nei giocatori a livello emozionale problemi. Non è positivo. Poi penso che ci sono situazioni in cui poter equilibrare e migliorare un gruppo. Io ho già parlato con la dirigenza. Siamo d'accordo su quello di cui abbiamo bisogno. Lo so che il tempo non c'è, ma noi cerchiamo di parlare tra di noi, io con la dirigenza e siamo in linea."
Se ha un desiderio da esprime vorrebbe Attaccante, Centrocampista o Difensore?
"Una vittoria domani. È quello che mi preoccupa in questo momento. Capisco la vostra curiosità, siamo al Milan, ci sono tante voci. Capisco perfettamente, però il pensiero è già per la gara."
Guardando le gare contro Juve in Supercoppa e contro il Como, si è notato che nel primo tempo ci sono state difficoltà. È una questione mentale o tattica?
"Sulla tattica lavoriamo tutti i giorni. Delle volte prendiamo gol, sbagliando piccoli dettagli. Dobbiamo entrare dentro la gara pensando che si può vincere o perdere sin dal 1° minuto. Siamo al Milan e la storia parla di campioni che hanno vinto tanto in passato e quelli sono i veri campioni. Non dobbiamo pensare però alla storia, ma a farne unn nuova. Dobbiamo pensare che ogni partita è una finale. Non è un messaggio ai giocatori, ma a tutto il Milan, a tutti gli staff. Ogni dettaglio è importante per tutti quelli che lavorano qui. Dobbiamo essere sempre bollenti di spirito, sennò è difficile. Ci sono tante squadre che lavorano bene adesso rispetto a prima, anche lo stesso Como. Dobbiamo mettere qualcosa in più per vincere."
Si è convinto dopo Como che Bennacer insieme a Fofana si pestano i piedi. Come intende risolverla?
"Con il lavoro. Ogni giocatore con la palla e senza palla devono avere una bella intesa tra di loro. Non credo che loro due non possono coabitare insieme, anzi giocheranno domani entrambi. La formazione giusta è sempre quella della Gazzetta. Non è una critica, ma una constatazione dei fatti. A me piace che attacchino, senza il freno a mano, ma sempre con un occhio all'equilibrio."
Prima della gara domani parla lei o manda qualcun altro?
"No parla qualcun altro, sennò dico cose che non devo. Il Milan si è già organizzato."
Perché ha dato la fascia a Maignan, ha riscontrato un peso per Theo Hernandez
"Prima di venire qui c'erano delle polemiche su questa cosa. Tutti devono parlare, nessuno deve stare zitto, ma ognuno a prescindere dal ruolo o dall'età deve avere la sua responsabilità. La fascia per me non è la cosa più importante. Maignan si deve preoccupare a non prendere gol. Maignan e Theo hanno una mentalità vincente. Theo ha raggiunto con il Milan un record importante superando Paolo."
Lei nella sua carriera ha valorizzato tanti terzini al Porto soprattutto
"Stiamo lavorando molto sull'ampiezza con Terzino, esterno e centrocampista. Ora è importante nel calcio dare ampiezze"
È oggettivo che Theo e Leao siano i migliori giocatori del Milan da anni, ma è sempre mancata continuità. Ha trovato una formula giusta?
"La continuità è sempre legata agli allenamenti, ma non è facile per il tempo, ma abbiamo parlato. Oggi con Leao ho parlato dei dati incredibili che ha sui test fisici e lui lavorando su questi dati, può migliorare in campo sui numeri che contano. Per lottare con i migliori del mondo sa cosa deve migliorare. Lui ha capito cosa deve fare ed è un bel inizio."
Lei ha parlato di condizione fisica prima perché importante per il suo gioco. Non serve qualcosa a centrocampo come alternativa per far rifiatare alcuni che magari hanno speso tante energie. Cito Reijnders e Fofana. E poi Tomori resta?
"Ha cominciato bene con il gioco, poi ha finito male (ride). Molti giocatori hanno giocato tanto, ma sono passati 6 mesi, non è finita la stagione. Delle volte è la questione mentale e noi stiamo lavorando anche su questo. Molte volte non si percepisce che il proprio livello può essere superato. Sono già al Milan e sono felice di essere qua. Questa cosa non va bene. Ognuno deve parlare con se stesso per capire cosa dare di più."
Delle 3 vittorie nelle 4 che ha giocato i successi sono arrivati con le due punte in campo. Crede che bisogni passare ai 4 attaccanti?
"La squadra non è preparata per quella. Pareggiare penso che è perdere due punti. Io rischio, ma quando rischiamo qualcosa scopriamo anche dietro, ma non va bene. In questo momento il tempo di lavoro che abbiamo sarà più difficile. Il modello del 4-2-4 mi piace. È un sistema equilibrato, ma bisogna avere le caratteristiche dei giocatori adeguate."
Cosa vorrebbe vedere e cosa no della prima gara giocata contro la Juve in Supercoppa?
"Non vorrei che la squadra conceda tanto all'avversario. Nel primo tempo a Riyadh avevamo sofferto di più di quel che pensavamo noi. Quel che voglio vedere è quel momento in cui abbiamo tolto il freno a mano e abbiamo attaccato. Nella gara contro il Como abbiamo preso un gol che con una copertura di 5metri non l'avremmo preso, avremmo chiuso uno spazio. Mi piacerebbe vedere un Milan più solido e con una voglia di aggredire la porta avversaria."