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Carlo Ancelotti, attualmente CT della nazionale brasiliana, nel corso della sua intervista per Il Giornale ha toccato differenti tematiche riguardanti il mondo rossonero, ma non solo.
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Ecco, dunque, un estratto delle sue dichiarazioni.
Il calcio è cambiato, Parma, Milan e Roma, tre stazioni della storia, hanno proprietà straniere.
"Vent'anni fa non lo avrei mai immaginato, oggi l'Intelligenza Artificiale ci deve abituare a cambiamenti e conoscenze imprevedibili in ogni disciplina sportiva. Ma la finanza non cambierà mai la passione dei tifosi, gli investitori portano soldi freschi di cui il calcio ha bisogno".
A proposito di cambiamenti, Ancelotti al Brasile e Gattuso cittì dell'Italia.
"Mai immaginato che Rino potesse diventare l'allenatore della nazionale ma ha tutti i meriti per onorare l'impegno, ha carattere, ha personalità, spero di incontrarlo al mondiale. Piuttosto non mi aspettavo le difficoltà incontrate da Spalletti".
La serie A segna i ritorni al Milan e alla Lazio di Allegri e Sarri.
"Sono contento che il Milan s'affidi di nuovo ad Allegri: è una figura importante di cui squadra e club avevano bisogno. La A ha allenatori importanti, Sarri, Conte, Gasperini".
Modric al Milan.
"Gli ho parlato, farà divertire i tifosi, lascerà il segno nel campionato, è felice della scelta, sa di poter andare al mondiale, è un professionista assoluto, l'anno scorso non ha mai saltato un allenamento".
Su Donnarumma.
"Una scelta forte del club e dell'allenatore. Il calcio non prevede la schiettezza ma Luis Enrique è stato schietto, lui ha una idea diversa del ruolo che è cambiato anche per i nuovi regolamenti, dunque serve uno che sappia sbrigarsela con i piedi. Io ho un'idea diversa".
La saggia lezione di Nereo Rocco: un portiere che para tutto, un assassino in difesa, un genio a centro campo, un mona che segna e sette asini che corrono.
"Esatto, in questo, nonostante cambiamenti vari, il calcio non è cambiato, così vanno le cose. Personalmente preferisco un portiere bravo con le mani e Allison lo è".
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