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L’intervista, Boban: “Ibra lo prendemmo noi, senza di lui il nulla”

Redazione Milanistichannel
L’ex dirigente e numero 10 rossonero Zvonimir Boban ha parlato a lungo della sua ex squadra in un’intervista rilasciata ad Andrea Longoni per il canale YouTube Milan Hello.
05:36 min

Il croato, ora opinionista per SkySport in UEFA Champions League, ha parlato del suo ritorno da dirigente nel club dove ha giocato tanto tempo e della coppia con Maldini.

Boban: “Come avviene il ritorno al Milan?”

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“Paolo mi chiama quando Leonardo va via e io lascio la FIFA. Ero felice ovviamente di tornare in una società che amo. Non sono nato milanista, ma lo sono diventato. Il Milan ha una classe diversa, e non lo dico perché ci ho giocato. La squadra andava cambiata tutta, e infatti prendemmo 13 giocatori. Avevo tanta convinzione di poter dare insieme a Paolo un senso tecnico al Milan e di scegliere i giocatori giusti. Non ci siamo completati d’estate, perché come dissi i bimbi non crescono da soli, anche se questo fece inc****are la società. Poi prendiamo Ibrahimovic e Kjaer per dare esperienza. E senza di loro non sarebbe mai arrivato poi nulla, poi anche Pioli ha inculcato una certa identità. Dopo due mesi sono andato via per i motivi che tutti sanno”.

“Com’era il lavoro con Maldini?”

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”Con Paolo lavoravamo sempre insieme, anche se eravamo in disaccordo delle volte, ma c’era troppo amore tra di noi. Lui vedeva più i difensori, io capivo di più magari i centrocampisti, ma non c’è mai stato un giocatore preso senza che fossimo d’accordo. Con Saelemaekers fu strano, perché era chiuso a 6 ma pagato 8. Non voglio essere inelegante, ma con Furlani ho fatto cose molto strane, perché lui doveva anche provare a convincere Singer di lasciarci una parte dei soldi delle cessioni Suso e Piatek”.

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