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Massimiliano Allegri verso Torino, con in testa i suoi attaccanti. In attesa della condizione fisica migliore, Rafa Leao cura…la testa. Nuova acconciatura sui social: i lunghi capelli sono ora raccolti in tante piccole treccine, di nuovo incrociate tra di loro. Rafa ha esibito su Instagram l’ultimo lavoro del parrucchiere di fiducia, e poi a Milanello, ancora alla ricerca della forma perfetta. Alessandro Matri: “Nel Milan finora Gimenez è stato titolare. Il messicano è un finalizzatore e in carriera ha mostrato di saper segnare. Magari non ha grandi doti nel legare il gioco e in questo momento forse non è sereno al massimo, ma se gli capita l’occasione giusta…Mi sembra che Allegri abbia fiducia in lui”.
Ed è la sua più grande vittoria. Perché Massimiliano Allegri è stato a lungo considerato l'allenatore più divisivo della storia juventina. Vittima di una vera e propria campagna mediatica, è stato bistrattato, denigrato. E infine allontanato a furor di popolo, oltre che di hashtag. Sembra un secolo fa…
Marco Tardelli: “Scontro epico per Allegri: bistrattato, criticato per un calcio a detta dei tifosi bianconeri non esaltante, eccolo alla guida di una squadra che gioca, fa gol e diverte. Strano. Lui spara calci su tutto, in campo ci pensa Modric, con la geniale semplicità che vedevo in Pirlo. Allegri è già entrato nella testa dei rossoneri”.
Ieri a Milanello c'era Dan Peterson, arrivato per registrare dei contenuti per i tifosi statunitensi insieme a Christian Pulisic. Una volta saputo della sua presenza, Massimiliano Allegri ha invitato lo storico coach a seguire la seduta. “La società - ha spiegato Igli Tare al media albanese Top Channel - ha supportato la mia opinione su Allegri per la sua esperienza e il modo ottimo ín cui gestisce le diverse situazioni con squadra e società”. “Voglio rimanere al Milan - ha confessato Tare - più a lungo possibile, è un club che rappresenta il limite: non si può andare più in alto del Milan”.
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