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La squadra sarà il punto da cui il Milan dovrà ripartire, ma per farlo bisogna mettere in conto delle variabili che se non considerate, possono rischiare di generare un vero problema per il club.
Un problema che va ben oltre la prossima stagione e potrebbe andare ben oltre il progetto Tare-Allegri.
Il Milan dal 2019 a oggi, ogni stagione ha inserito uno o più tasselli che hanno formato un gruppo di giocatori tecnicamente solido e invidiabile a molti altri club.
Alcuni di questi, adesso in giro per l'Europa e non solo, vengono tutt'ora considerati tra i migliori al mondo. Donnarumma, Tonali, Calhanoglu, Kessiè i meno recenti. Reijnders, Theo e Maignan quelli che quest'estate stanno scaldando il mercato e il cuore dei tifosi.
In questo momento in rosa il Milan ha solo 4 giocatori che vengono considerati big o di livello superiore alla media. Leao, Pulisic e proprio Theo e Maignan. Ormai Reijnders ha firmato con il Manchester City e non può essere considerato più un giocatore rossonero.
Di questi 4, due giocatori certamente andranno via e la speranza di tutti è che le uscite dei top finiscano qui.
Sostanzialmente il nuovo Milan ripartirà senza 3 dei suoi migliori giocatori e questo è un fatto che non può esser sviato da null'altro.
In questi anni mai era accaduto che il Milan si privasse di 3 dei suoi big. L'ultima volta è andato via solo Tonali nel 2023, mentre l'anno prima Kessié e l'anno precedente ancora (2021) Donnarumma e Calhanoglu.
A questa già grande e difficile novità da gestire in casa Milan, c'è un altro tema, ovvero, i 3 big vanno via in una stagione in cui il Milan non gioca nessuna coppa europea. Voi direte: ecco questo è il motivo...
Da evidenziare però c'è altro. Il non giocare nessuna coppa ti crea sicuramente più difficoltà nello step successivo, ovvero quello di sostituire Reijnders, Theo e Maignan con altri 3 big o almeno potenziali tali...
Quale giocatore decide di venire al Milan quest'estate nel pieno della sua maturità calcistica o sentendosi un talento in rampa di lancio e che aspetta di consacrarsi?
E qui che il Milan con Tare e Allegri dovrà essere bravo a cercare un giocatore giovane che possa andare massimo per i 25 anni e non un giocatore di 28, 29 o 30.
Questo perché il Milan in questi anni ha basato il proprio calciomercato su una cessione importante e nel momento in cui si sceglie di formare la nuova squadra quasi solo sul carattere e non sulle qualità individuali, il rischio è che si possa formare un Milan già a fine ciclo.
Puntare anche sulla qualità individuale fa sì che negli anni futuri i giocatori possano arrivare a prezzi da 50-60-70-80 milioni di euro. Questo ti può generare un tesoretto che faccia da volano per i mercati successivi, oppure in momenti difficili, come lo è quest'anno, possa farti da cuscinetto.
Prendere, invece, giocatori già pronti e troppo maturi con l'età genererebbe un rischio di austerity o di debiti per i mercati futuri.
Se il Milan che si sta costruendo adesso, non avrà più dei big che a livello individuale varranno tanto dal punto di vista economico, gli anni successivi non ci saranno i Tonali, i Reijnders o i Maignan e Theo di turno. E allora come si farà?
I vari Modrić e Xhaka sono sicuramente giocatori utili se si vuole creare un’instant team per vincere o almeno per provare a vincere, però...
Finito il progetto Allegri (unica grande certezza attuale) se il Milan non ha più big rischierebbe di ricominciare da zero, come nel 2012 o come fece l'ultima Juventus dopo Sarri, quando quasi tutti i giocatori avevano raggiunto i 33-35-37 anni.
Inoltre a questa considerazione c’è da aggiungere un altro tema. L’accettare, da parte della dirigenza, di voler vendere tre big in un’estate così cruciale per il prossimo futuro, è un rischio enorme perché i grandi giocatori è difficilissimo saperli sempre sostituire, figuriamoci saperlo fare per tutti quelli ceduti.
Nel momento in cui te ne privi di tre, almeno due non puoi sbagliarli assolutamente e visto che il Milan non fa le coppe europee, il tasso di rischio non può che alzarsi alle stelle.
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