Fabio Capello: “La penso come Allegri: vince chi subisce meno gol, non chi segna di più. Questo non vuol dire che davanti si possa e si debba far meglio. All'inizio vedevo Leao a disagio nel ruolo di centravanti, poi però i gol gli hanno dato fiducia”.
LA MANO DI MAX
La squadra si fida, i conti tornano: Allegri e il suo calcio semplice

Allegri, la tradizione in testa alla classifica
—La coppia di testa, Antonio Conte e Max Allegri: comandano due tecnici rispettosi della tradizione calcistica italiana, che vuol dire attenzione massima all'impermeabilità difensiva, solidità d'impianto, disponibilità all'attesa dell'avversario e attacchi lanciati in corsa, essenzialità e praticità come valori di riferimento.
Allegri e i giocatori riconfigurati. Max sta dando fiducia a Bartesaghi e già in estate aveva chiesto al club di non cederlo in prestito perché aveva intravisto qualità importanti. Allegri decisivo per il rilancio in rossonero di Saelemaekers, che con il passaggio al 3-5-2 ha trovato la sua collocazione ideale a tutta fascia. La sua importanza, nella doppia fase, è ormai conclamata. Due o gol segnati, ma anche l'azione che ha portato alla rete di Pulisic nel derby. E se continua così il belga prolungherà il contratto.
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La squadra ha riconosciuto in Allegri un leader credibile e si è fidata ciecamente della filosofia di gioco proposta. Max ha lavorato sull'aspetto dell'unità di gruppo. La crescita di Leao, Maignan e Tomori è sotto gli occhi di tutti. Il calcio è una cosa semplice è il suo mantra. Dopo tanto guardiolismo, ora sta ritornando di moda.
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