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Un Adrien Rabiot completamente senza freni si è espresso a Le Figaro sulla storica partita che attende il Milan a febbraio 2026 in Australia. Un match che, si sarebbe dovuto svolgere normalmente a San Siro contro il Como, diventerà la prima partita della storia della Serie A giocata fuori dai confini italiani. Una decisione storica, ma anche sofferta, tanto per il presidente UEFA Aleksander Ceferin quanto per le istituzioni della Lega Serie A.
Un evento che segna un precedente importante, ma che lascia perplessi più per le modalità che per la scelta in sé. A febbraio, infatti, in Australia è piena estate: un cambio climatico significativo che potrebbe comportare rischi fisici per i giocatori. Inoltre, la squadra dovrà affrontare un viaggio di oltre 13.800 chilometri e 20 ore di volo tra Milano e Perth, con inevitabili problemi di fuso orario e jet lag nel pieno della stagione.
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Una decisione particolare, quella della Lega Serie A, che Rabiot non ha esitato a commentare con toni schietti: “Sono rimasto sorpreso quando ho saputo che con il Milan giocheremo una partita di Serie A contro il Como in Australia! È completamente folle. Tuttavia si tratta di accordi economici per dare visibilità al campionato italiano, sono cose che ci superano. Si parla molto dei calendari e della salute dei giocatori, ma tutto questo sembra davvero assurdo. È pazzesco fare così tanti chilometri per una partita tra due squadre italiane in Australia. Dobbiamo adattarci, come sempre”.
Sul silenzio dopo l’episodio con Rowe anche una volta giunto al Milan, ha aggiunto: “Volevo concentrarmi solo sul calcio, sulle mie prime settimane in questo nuovo club e in questa nuova vita. Era importante. In generale, non sono uno che parla molto fuori dal campo, ma in quel momento serviva ritrovare la concentrazione totale sul calcio”.
Infine, sulla sua vita a Milano, Rabiot ha mostrato grande entusiasmo: “È un po’ cliché, ma è la verità: si mangia benissimo. La prima cosa che mi hanno detto a Milanello è che la cucina lì è eccellente. Bisogna ammetterlo: se la Francia resta superiore per la gastronomia, l’Italia fa la migliore pasta del mondo. Dal punto di vista calcistico, è un Paese di veri intenditori. L’Italia vive di calcio, molto più che la Francia. Si percepisce la passione dei tifosi, che vivono per la loro squadra. In Francia ci sono grandi club e grandi tifoserie, ma qui è un’altra dimensione: è una questione di vita”.
Insomma, Adrien Rabiot non condivide la scelta di giocare a Perth in Australia, ma non nasconde la propria felicità per la vita a Milano e nel Milan.
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