LE DICHIARAZIONI

Abodi, pugno duro contro le scommesse: “Un pessimo esempio, via dalla Nazionale”

Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 
Contro le scommesse Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, intervistato dal Messaggero. "La maglia azzurra deve essere espressione del valore...

In un'intervista rilasciata al Messaggero il Ministro dello Sport Andrea Abodi parla riguardo quanto negli ultimi giorni è riemerso sul caso scommesse che vedrebbe protagonisti altri calciatori e uomini dello sport oltre Fagioli e Tonali. 

Le parole del Ministro dello Sport Abodi

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"La maglia azzurra deve essere espressione del valore tecnico, ma anche del comportamento morale, che deve addirittura precederlo. Non basta buttare la palla dentro - ha aggiunto - Se vieni meno a delle regole che sono esemplari, bisogna andare al di là della sanzione. Vedo la convocazione in Nazionale come un premio a tutto tondo".

"Non sono per chi è pronto a fare qualunque cosa per vincere una partita o una competizione. Bisogna dare tutto, è diverso. Non andare a giocare più in azzurro non vuol dire tra l'altro non fare più sport, ma farlo in un altro modo. È una valutazione che va fatta. Anche il patteggiamento presuppone un'assunzione di responsabilità pro futuro. Penso sia interessante che ci sia una parte di riabilitazione attraverso i servizi sociali. Questi ragazzi devono conoscere la vita un po' meglio".

La soluzione del Ministro Abodi per fermare le scommesse

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Abodi propone: “Vorrei che insieme al contratto il calciatore si impegnasse a firmare una carta dei valori con quattro cose chiare: non ci si dopa, non si scommette, non si prendono soldi in nero e non si guardano partite sulle piattaforme illegali”.

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Per il ministro “forse il problema non si risolverebbe, ma toglieremo gli alibi a tutti in modo più chiaro”. Poi ribadisce l’impegno del governo nel combattere le piattaforme illegali: “Questi ragazzi, nella loro agiatezza economica, dimostrano la loro debolezza caratteriale e non capiscono che l’esempio che danno è pessimo per i loro coetanei”.