
La sosta del Campionato Primavera 1 permette di fare il punto della situazione del Milan Primavera di Giovanni Renna. Una squadra che attualmente occupa il nono posto con 11 punti dopo sette giornate.
In continua crescita
La sosta del Campionato Primavera 1 permette di fare il punto della situazione del Milan Primavera di Giovanni Renna. Una squadra che attualmente occupa il nono posto con 11 punti dopo sette giornate.
Il Milan Primavera ha raccolto meno punti di quanto dimostrato fino ad ora, non lo dico io, lo dice il campo.
Le prestazioni sono state un crescendo dal punto di vista dell’organizzazione e del gioco, è mancata un po' di cattiveria sotto porta. Non sono mancati spirito, coraggio e determinazione utili a vincere partite, ma soprattutto a non perdere quelle dominate ma che inspiegabilmente si trascinavano verso la sconfitta.
E’ molto difficile disporre di una formazione tipo in questa categoria, per varie ragioni, dagli infortuni, alle convocazioni nelle nazionali minori, alle rotazioni per stimolare tutti, alle richieste e collaborazioni con Milan Futuro.
Questo aspetto, a mio avviso, non fa altro che avvalorare il lavoro di mister Renna, in quanto qualsiasi formazione schieri sul campo, mostra idee chiare, spirito e organizzazione.
Mister Renna, nelle varie interviste post partita, ha tenuto a ribadire il concetto condiviso con la Società,ovvero formare e preparare dei calciatori per il futuro. Questo processo deve passare attraverso la valorizzazione del talento, ma anche attraverso il lavoro quotidiano, il sacrificio, l’impegno e la determinazione.
In pochi mesi il mister ha dato alla squadra un’identità riconoscibile, fatta di coraggio, intensità e principi di gioco moderni.
Il Milan Primavera di Renna non è solo un laboratorio di giovani, ma una squadra che prova sempre a fare la partita, costruendo dal basso e cercando costantemente la verticalità. Un approccio che spesso comporta rischi, ma che rappresenta la vera differenza rispetto a molte altre realtà del campionato.
Uno dei meriti più evidenti del tecnico è la capacità di tenere compatta una rosa giovanissima. Abbiamo sottolineato spesso, nelle varie sintesi e commenti, la differenza di età tra i ragazzi di mister Renna e le varie squadre affrontate. Una differenza che vede spesso, Il Milan Primavera affrontare ragazzi più grandi di almeno uno o due anni e nel calcio dei giovani, questo aspetto spesso può determinare il risultato.
Con la presenza di giocatori del 2008 stabilmente titolari, Renna ha saputo creare un clima di fiducia e appartenenza, fondamentale nei momenti difficili delle partite.
Il talento del singolo è importante, è la base, ma viene alimentato dalla squadra e dai principi dell’allenatore, altrimenti è destinato a spegnersi, ad appassire o risultare fine a sé stesso.
Le sue scelte tattiche sono state sempre coerenti con questo principio: valorizzare il talento attraverso il lavoro e le idee del gruppo, insegnando ai ragazzi a leggere le situazioni e a interpretare il gioco.
Non è un caso che in queste prime partite sono numerosi i giovani talenti che si sono messi in mostra nel Milan Primavera. E’ il risultato del lavoro di squadra, delle richieste dell’allenatore, del lavoro fatto in settimana.
Sotto la sua guida, si stanno confermando i “vecchi” talenti come Filippo Scotti, trascinatore tecnico e mentale; Lorenzo Ossola, diventato un riferimento nella trequarti; Emanuele Sala, convocato anche in Nazionale U20 e perno del centrocampo.
Poi ci sono i talenti emergenti, come i vari Nolli, La Mantia,Plazzotta, Pandolfi, che sono impiegati stabilmente nonostante la giovane età, essendo tutti classe 2008. Anche se non citati direttamente, tutti i giocatori impiegati dal mister hanno dato ottime risposte nelle prime sette giornate.
Il risultato quindi, è una squadra in costante evoluzione, che gioca e apprende allo stesso tempo.
Nel calcio moderno, schemi e moduli sono numeri che servono per facilitare il lettore, ma poi c’è il campo.
Anche il modulo del Milan Primavera si potrebbe scrivere 4-3-3, sul campo però è diversamente interpretato a seconda delle situazioni di gioco. La dimostrazione di concetti evoluti, di idee chiare e precise si palesa nelle partite del Milan Primavera, ormai con costanza e regolarità.
Dello spirito di squadra abbiamo già parlato, soffermiamoci sugli aspetti tecnico tattici osservati fino a questo momento.
Tatticamente, in fase di non possesso il Milan Primavera cerca una pressione super offensiva, per recuperare la palla più avanti e il prima possibile, è chiaramente dispendioso, ma moderno. La riuscita dell’azione dipende dai tempi di uscita, che devono essere sincronizzati per non essere costretti a lunghe rincorse.
In fase di possesso emergono tutte le richieste di mister Renna. Il mediano di centrocampo o una mezzala che hanno la possibilità di abbassarsi sulla linea difensiva impostando con tre difensori per creare la superiorità numerica o liberare giocatori più avanti.
I terzini chiamati a continue sovrapposizioni esterne o interne in base ai movimenti dei compagni di centrocampo. Le mezzeali che si interscambiano con i giocatori d’attacco per disorientare le difese avversarie o per trovare la “zona luce” e ricevere palla senza pressione.
I tre d’avanti poi sono l’esempio di movimenti fluidi e coordinati. La punta centrale, oltre ad essere un riferimento, lo si può vedere defilato sugli esterni ad aprire spazi per inserimenti centrali.
Gli esterni offensivi hanno libertà di movimento, se Scotti predilige magari partire da destra, Ossola ad esempio lo vediamo svariare su tutto il fronte offensivo alla ricerca della posizione più pericolosa per gli avversari.
Il Milan Primavera vuole essere padrone del gioco, ma come? Muovendo velocemente la palla per far muovere gli avversari, senza forzare la giocata almeno fino alla trequarti dove c’è spazio anche per istinto e fantasia.
Dalla trequarti in poi i numeri di tocchi sono limitati, spesso si assiste a giocate di prima, ai cosiddetti dai e vai, con scambi ravvicinati e stretti. Tutto bene quindi?
Non proprio, perché se dobbiamo trovare un aspetto che sicuramente deve migliorare in questi ragazzi è la finalizzazione, la cattiveria sotto porta.
Troppi pochi goal per la mole di gioco costruita (9 in 7 partite), per le azioni create. Ma anche qui, siamo sicuri che mister Renna è già al lavoro per trovare la chiave giusta e consentire alla squadra, di raccogliere i frutti, del lavoro svolto sul campo. Magari già a partire dalla prossima gara che vede il Milan Primaveraimpegnato sul difficile campo dell’Atalanta.
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