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La cessione di Mattia Liberali al Catanzaro rientra in una strategia economica ormai consolidata in casa Milan. Una pratica attuata spesso con i giovani in scadenza a breve termine, come nel caso del classe 2007, il cui contratto sarebbe terminato nel giugno 2026.
Il principio è semplice: cedere il calciatore a titolo gratuito, inserendo però una percentuale sulla futura rivendita, nella speranza che l'esplosione tecnica arrivi lontano da Milanello. Una scelta che, seppur apparentemente a perdere, si è rivelata lungimirante in diversi casi, generando ritorni economici molto superiori alle aspettative iniziali.
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L’esempio più emblematico è quello di Marco Brescianini, ceduto al Frosinone nell’estate 2023 a parametro zero, ma con il 50% sulla futura rivendita. Un anno dopo, il centrocampista è passato all’Atalanta in prestito oneroso da 2 milioni con obbligo di riscatto fissato a 10 milioni. Risultato? Il Milan ha incassato 5 milioni senza averlo più in rosa da dodici mesi.
Discorso simile per Daniel Maldini, ceduto al Monza il 31 luglio 2024 con la stessa formula: zero oggi, 50% domani. Dopo appena sei mesi, il 1° febbraio 2025, è stato acquistato dall’Atalanta per 14 milioni. Risultato: 7 milioni in entrata per il Milan in soli 180 giorni.
Un altro caso interessante è quello di Jean-Carlo Simic, venduto all’Anderlecht per 3 milioni più il 20% sulla rivendita. Dopo una stagione da protagonista nel 2024/2025 con 49 presenze e 4 reti, il suo valore secondo Transfermarkt è già salito a 8 milioni. Un valore destinato a crescere esponenzialmente. Il Milan, in questo caso, ha incassato subito una piccola cifra, ma si è garantito anche un guadagno futuro seppur più basso rispetto agli altri due casi esaminati.
Ora la domanda sorge spontanea: è meglio cedere subito per pochi milioni con una percentuale bassa o rinunciare all’incasso immediato per un guadagno potenzialmente più alto? La risposta dipende dalle esigenze: la prima opzione garantisce liquidità immediata, utile in caso di necessità di mercato. La seconda, più rischiosa, può però trasformarsi in un colpo vincente a lungo termine.
Nel calcio moderno, rinunciare all’oggi per puntare sul domani non è scommettere: è programmare.
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