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SAN SIRO, IL MODULO, IL MILANISMO

Il mondo calcistico di Suzanne Bakker e la filosofia del Milan Femminile

Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 
Il Milan Femminile il 5 ottobre 2025 inizierà la sua stagione in Serie A. Suzanne Bakker ed Elisabet Spina hanno illustrato un progetto
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Elisabet Spina, dirigente e responsabile del settore femminile del Milan, insieme all'allenatrice Suzanne Bakker hanno presentato il progetto della squadra che inizierà il campionato il 5 ottobre 2025 contro il Genoa.  Siamo andati al centro sportivo del Milan Femminile, abbiamo visto gli allenamenti delle rossonere, parlato con alcune di loro e poi direttamente Spina e Bakker hanno raccontato la filosofia del loro Milan.

La presentazione di Elisabet Spina: "Milan Femminile, la visione è cambiata"

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"La  visione è cambiata. Abbiamo deciso di investire in un tecnico e in uno staff che rispecchiasse le nostre esigenze. Ogni allenatore e staff ha portato esperienze e novità diverse. Suzanne incarna principi importanti, quali l’esperienza internazionale e la filosofia tattica, come quella espressa all’Ajax, dove ha vinto uno Scudetto ed è arrivato ai quarti di finale di Champions League. 

Inoltre lei non lancia i giovani, facendo giocare le calciatrici più piccole, lei ci lavoro quotidianamente. Non basta farle giocare, c’è da farle crescere e creare un percorso: Suzanne Bakker lo fa."

Inizia così il racconto del progettoMilan Femminile che a partire dalla passata stagione ha assunto caratteristiche diverse. L'anno scorso si è seminato e adesso, 12 mesi dopo, si prova a raccogliere i primi frutti.

L'obiettivo avvicinare le nuove generazioni

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"Con Milan Femminile vogliamo far  avvicinare sempre più le nuove generazioni. Un esempio è stata la gara contro l’Inter a San Siro. Parte tutto dal realizzare il sogno delle nostre calciatrici che desideravano di giocare a San Siro."

Il concetto qui è chiaro. Non bisogna forzare, non bisogna costringere a far guardare ed esaltare un evento o un campionato come quello femminile. Bisogna cambiare la cultura dello sport e soprattutto del calcio. Per farlo bisogna partire dalle esigenze, dai desideri e dagli obiettivi di chi ci lavora all'interno, realizzandoli. Questo può portare a un coinvolgimento sano. Il movimento del calcio femminile, il Milan vuole cambiarlo da dentro. La società sa che la conseguenza sarà anche una rivoluzione all'esterno.

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La costruzione della rosa del Milan Femminile e il centro sportivo Vismara

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"L’anno scorso abbiamo portato tante giocatrici dalla Primavera alla prima squadra e questo non significa il non voler essere competitive. La scelta è stata quella di fare una transizione per essere più pronti e strutturati da questa stagione in poi.  Siamo andati a investire sul centro sportivo Vismara anche perché il centro sportivo e lo stadio sono una parte importante del brand Milan e della visione di un club che tiene a cuore il progetto di Milan Femminile."

"Prima le calciatrici volevano vincere, ora vogliono vincere con questa maglia"

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"I primi anni avevamo calciatrici con molta esperienza, il cui obiettivo era vincere, oggi invece abbiamo calciatrici giovani che dicono io voglio vincere, ma con questa maglia e questo ci rende orgogliosi per la fidelizzazione massima che si è creata. Siamo uno dei pochi club che è riuscito a mantenere le undici titolari della scorsa stagione e poi siamo riuscite ad innalzare il livello con i nuovi acquisti. Alcune delle nostre calciatrici avevano richieste dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti, ma sono volute restare. Questo fa capire quanto siano attaccate al Milan e a questi colori."

Sul Milan Femminile a San Siro

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Sulla possibilità di giocare ancora a San Siro, Elisabet Spina spiega: "La volontà di giocare a San Siro ancora c’è, se si ricreasse un’altra opportunità la coglieremo, ma ci sono delle difficoltà oggettive legate anche agli olimpiadi invernali. Il mio auspicio in futuro è che si creino eventi scollegati al maschile come avviene in altre nazioni." 

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Come gioca il Milan Femminile: le idee di Suzanne Bakker

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Il 4-3-3 è la formazione. La scelta di confermare l'assetto tattico della passata stagione nasce dal fatto di essere state competitiva contro grandi club come Inter, Juve  e Roma. "Vogliamo ricominciare con questa formazione" - spiega la Bakker.

"Intensità in possesso e in pressing. Vogliamo dominare il gioco, con coraggio, senza e con la palla. Il difensore centrale è il faro da cui far partire l'azione e il primo gioco. Vogliamo vincere e giocare 1vs1 ovunque non solo sugli esterni. Il 4-3-3, può cambiare in 3-4-3 dipende dalle fasi di gioco. Vogliamo che le linee di difesa e centrocampo siano strette e vogliamo giocare spesso con 1-2. Quando perdiamo palla: ci alziamo pressiamo con le linee molto strette." 

Il Milan Femminile: "In allenamento gabbie con due palloni"

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"Un nostro esercizio è giocare con due palloni in una zona ristretta. Quando uno di questi esce da quella zona, dobbiamo pensare all’altro. È un esercizio che serve per alzare l’intensità e la concentrazioni. Ogni azione di gioco cambia velocemente."

La squadra è la conseguenza di un lavoro individuale

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"Lavoriamo individualmente per raggiungere una crescita tecnica di squadra. Molte possono crescere in palestra, altre con un sessioni di video o studiando gli schemi. Vogliamo vedere in campo e fuori tigri che vogliono cacciare il proprio cibo e che si sentono responsabili della propria crescita. Vogliamo questa mentalità."

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