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Immaginare il futuro non è mai un’impresa semplice, ma quando si è alla vigilia di un match importante, è doveroso porsi qualche domanda sul tipo di partita che potrà venir fuori. Milan Napoli a San Siro, domani sera, non sarà probabilmente una partita simile alla gara pirotecnica di ieri sera fra Inter e Juventus. Più logico infatti pensare ad una partita diversa nello spirito e nella strategia di gara.
Sarà un match molto più bloccato dal punto di vista tattico, nonché meno spettacolare
Difficile ipotizzare che Antonio Conte possa discostarsi dal suo 4-3-3 originario, che diventa 4-5-1 in fase di non possesso e che, come alternativa in prima costruzione, diventa una sorta di 3-5-2. Tolto Lobotka, la squadra partenopea sarà praticamente in formazione tipo. Il Milan invece ha parecchie assenze. Ai noti squalificati (Theo Hernandez e Rejinders), si aggiungono gli infortunati (Gabbia e Abraham).
Paulo Fonseca dovrà scegliere fra il modulo che gli ha consentito di vincere il derby a settembre (442 di stampo molto offensivo) e l’ultimo modulo andato in scena a San Siro contro il Bruges (433 con tre centrocampisti in linea). Probabile che opti per la prima soluzione. Tuttavia, al di là del modulo, sarà fondamentale l’interpretazione della gara.
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