Ecco, se esiste una mission - termine nostalgico, in quanto caro al Presidente Berlusconi - che il Milan deve darsi è proprio questa: ritrovare lo spirito del biennio 2020-2022.
La tesi prevalente – in questi ultimi giorni successivi a due sconfitte consecutive – pare essere quella dell’uomo forte. Al Milan, secondo la vulgata, mancherebbe l’uomo forte, un accentratore decisionale che prenda in mano la situazione. Per alcuni questa figura mancherebbe a livello societario (Marotta), per altri a livello di panchina (Conte).
La storia recente rossonera ci dice esattamente il contrario. Il Milan infatti, dal 2020 al 2022, è riuscito a centrare due obiettivi che mancavano da tantissimo tempo nel club, ossia tornare in Champions League e vincere il campionato.
Lo ha fatto senza un uomo forte, bensì creando una sinergia armonica fra tutte le sue componenti. Dall’A.D. al direttore dell’area tecnica, sino all’allenatore ed ai giocatori.