IMPRESCINDIBILI

Chris e Tijji, i due professori

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Pulisic e Reijnders esprimono un calcio dottorale che li rende i custodi del gioco rossonero
mbambara

Non crediamo sia una mera casualità che la prima vittoria rossonera in Champions League in questa stagione porti in calce la firma di Christian Pulisic e di Tijjani Reijnders. Sono i due professori del Milan in questo momento. Conoscono bene, perché li possiedono, i codici di gioco della squadra. Il giocatore americano è una sorta di regista di destra.

Parte da quella zona di campo, per poi convergere verso il centro

Attualmente è il miglior giocatore del Milan nell’anno solare con 24 partecipazioni al gol (15 gol e 9 assist). Ma il contributo di Pulisic va oltre questi numeri. Si parla tanto, abusandone, della parola leader. Ecco lui è un leader vero, silenzioso, non particolarmente vocale. Leader nei comportamenti e negli esempi. Reijnders è invece un vero e proprio barometro tecnico. Se il Milan fosse una nave in mare aperto, il giocatore olandese sarebbe la sua bussola. Meno leader di Pulisic nel senso pieno del termine ma unico nel suo genere. Spicca in assoluta rilevanza il suo ambidestrismo marcato che lo porta non soltanto a calciare il pallone con entrambi i piedi ma, in certi casi, persino a condurre la palla in corsa anche con il piede teoricamente debole.

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(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Reijnders è cresciuto tantissimo negli ultimi mesi nella lettura delle situazioni di gioco e nell’interpretazioni delle stesse. Il gol sbagliato da Tammy Abraham nel derby del 22 settembre scorso non ha tolto soltanto una grande gioia al centravanti inglese ma ha, nel contempo, privato della luce giusta al gesto tecnico del centrocampista olandese che lo aveva mandato in porta con un tracciante di pregevole bellezza e dal coefficiente di difficoltà molto alto. Quando la vena di Pulisic e di Reijnders è ispirata, il Milan gioca bene e riesce a proporre calcio, imprimendo alle partite il proprio ritmo. La missione dei prossimi mesi per l’allenatore rossonero sarà quella di sfruttarne ancora di più qualità, estro e senso del gioco. Il Milan non può prescindere da loro.

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