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TUTTO TACE...O FORSE NO

Un post, l’infortunio e il silenzio: tra Gimenez e il Milan regna una strana distanza

Matteo Casini
Matteo CasiniRedattore 
Santiago Gimenez svela da solo l'infortunio alla caviglia: dietro al silenzio del Milan c'è un rapporto fra le parti che non torna
00:35 min

Il fatto

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Nelle ultime ore, il caso dell'infortunio di Gimenez ha acceso una luce inattesa sul rapporto tra il Milan e l'attaccante messicano. Tutto nasce da un post pubblicato dallo stesso giocatore sul proprio profilo Instagram: un messaggio diretto, senza filtri, in cui ha annunciato la decisione di fermarsi per un problema alla caviglia che lo tormentava da tempo. Nessun comunicato del club in seguito, nessun dettaglio medico, nessuna tempistica. Solo parole personali e un silenzio societario che, inevitabilmente, ha generato più domande che certezze.

Qualcosa non torna

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Il gesto, in sé, non sarebbe anomalo. Nel calcio moderno i social sono diventati la corsia preferenziale per comunicare con i tifosi. Ma in questo caso la distanza tra il messaggio del giocatore e l’assenza di una voce ufficiale del club è apparsa netta, quasi dissonante. È come se il Milan e il messicano parlassero due linguaggi diversi. Uno, puro e istintivo; l’altro, prudente e riservato.

La lieve mancanza di sintonia che si percepisce da settimane ha avuto quindi riscontro. Anche Allegri, interrogato sull'infortunio di Gimenez prima della sfida Milan-Roma, aveva usato toni vaghi, quasi evasivi, lasciando intendere che la situazione fisica fosse incerta ma sotto controllo. Poi, all’improvviso, l’annuncio del giocatore. Un tempismo che lascia intendere una comunicazione non perfettamente allineata tra dirigenza, staff, allenatore e giocatore.

La volontà delle parti

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Non si può parlare di frattura, ma di un filo conduttore spezzato sì. Giménez, arrivato dal Feyenoord nove mesi fa, ha vissuto settimane complesse. L’adattamento al nuovo campionato, la pressione di una piazza esigente e qualche acciacco di troppo ne hanno limitato il rendimento. In questo contesto, il suo messaggio social sembra più un atto di sincerità che una provocazione. Il bisogno di dire “mi fermo” prima che lo facesse qualcun altro.

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Dalla parte del club, però, la linea del silenzio può avere anche spiegazioni pratiche: attendere esami più approfonditi, evitare di diffondere notizie incomplete, proteggere il giocatore e lo spogliatoio. Tuttavia, in un ambiente come quello rossonero, dove molte sfumature vengono analizzate, il vuoto comunicativo diventa terreno fertile per i sospetti. E la percezione, spesso pesa quanto la realtà.

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La realtà...

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All’interno di Milanello, Giménez non risulta isolato. I compagni lo stimano e Allegri stesso ha più volte detto di apprezzarne l’impegno quotidiano. Ma la gestione del suo caso, comunicativamente, ha mostrato una certa rigidità. È come se tra le parti ci fosse rispetto reciproco ma scarsa confidenza, un equilibrio formale che non sempre regge alla pressione del momento.

La vicenda, più che svelare un problema profondo, evidenzia un cortocircuito. Il Milan ha scelto la via della cautela indiretta, Giménez quella diretta. Due approcci legittimi, ma incompatibili se non coordinati.

E adesso quindi?

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Per i tifosi, il punto non è tanto l’infortunio, quanto la trasparenza. Sapere cosa accade, quando e perché. E finché non arriverà una voce o nota ufficiale che chiarisca modi, tempi e condizioni, resterà quella sensazione di incompiutezza che circonda la vicenda. Forse tra Giménez e il Milan non c’è nulla di realmente rotto. C’è piuttosto un silenzio che pesa più di una polemica, un dialogo che deve ritrovare ritmo e fiducia. In campo, come fuori.