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Si parla tanto del possibile arrivo al Milan di Ardon Jashari. In questo articolo abbiamo voluto provare a tracciare un quadro del centrocampista svizzero, in forza al Bruges. Ciò per consentire a chi lo conosce poco o a chi non l’ha mai visto giocare di farsi un’idea del giocatore.
Jashari è il 6 di cui parlava Tare nella sua intervista di qualche giorno fa. Si tratta di un regista che gioca davanti alla difesa. Ha ottime doti di regia e tempi di gioco da playmaker. La sua attitudine difensiva è più che buona. Conosce ed interpreta con buona personalità entrambe le fasi del gioco. Sa leggere più che discretamente le situazioni di gioco.
Lo svizzero ha una più che discreta cultura dello spazio da occupare in fase di non possesso; quando si trova in fase di possesso le sue sfumature tecniche lo fanno evolvere in regista atipico perché ha qualità non da playmaker nella conduzione della palla in progressione. Per questa ragione, nel tempo, potrebbe andare oltre il ruolo di play basso. Le sue caratteristiche potrebbero consentirgli di imporsi anche nel ruolo di mezzala (più sinistra che destra).
Jashari sa palleggiare con grande qualità ed ha un’ottima lucidità nella gestione della palla e nella trasmissione sotto pressione. Ottima difesa del pallone sotto pressione. Le sue qualità di verticalizzazione sul lungo sono buone, aspetto che sarebbe importante nel centrocampo rossonero, essendo arrivato un elemento valido come Ricci che, tuttavia, nell’ambito delle verticalizzazioni non eccelle.
Ciò che colpisce in positivo di Jashari è la sua capacità di miscelare qualità tecniche notevoli con un ritmo di gioco altissimo. Tutto ciò è importante principalmente in ambito internazionale, dove le linee di gioco sono più chiare e i tempi di gioco molto più rapidi. Il giovane Ardon ha, inoltre, tempi di pressione molto precisi che lo portano ad esprimere un contributo particolarmente intenso ed aggressivo allo sviluppo del gioco e del piano gara.
Ha un baricentro basso nell’ambito di una struttura d’atleta solida, ma non altissima. Soffre i picchi di velocità in conduzione perché non ha un’accelerazione bruciante sul secondo scatto. Gli aspetti su cui deve alzare il livello sono la marcatura del trequartista avversario in fase di non possesso (a volte perde l’uomo) e alcune asperità in conduzione dove, in certe occasioni, non sceglie il tempo giusto per scaricare.
Viene da una stagione importante al Bruges, dove non ha patito difficoltà di ambientamento rispetto ad una squadra più provinciale come il Lucerna. Il ragazzo sembra avere stoffa caratteriale ed anche una certa personalità. Il valore di mercato è alto (fra i 25 e i 30 milioni), ma le cifre che si leggono sulla valutazione del Bruges sembrano essere eccessive considerato che viene da un campionato come quello belga. Il gioco può, comunque, decisamente valere la candela.
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