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La Champions se ne va, e non ci riferiamo a quella di questa stagione, già sfumata dopo il pari contro il Feyenoord, ma a quella del prossimo anno. Dopo Torino-Milan infatti, i rossoneri rischiano di aver compromesso definitivamente una già durissima rincorsa. Una corsa molto dura quella verso il tanto agognato 4° posto, non tanto per la classifica, che pure è tutt'altro che semplice, quanto per l'incapacità dei rossoneri di premere sull'acceleratore. Il Milan infatti arrivava dalla vittoria contro il Verona, ma ancora una volta, dopo i 3 punti, ecco la scivolata nel match successivo.
Una sconfitta incredibile quella dello stadio Grande Torino, frutto di tanta sfortuna ma anche di clamorosi errori, come in occasione del vantaggio granata. Un gol incredibile, con il rinvio di Maignan a sbattere su Thiaw, per il più assurdo degli autogol. Una doccia gelata per il Milan, già reduce dalla batosta contro il Feyenoord, ma che aveva comunque visto la reazione rabbiosa della squadra, che al 74', dopo tanta sofferenza, raggiunge il meritato pareggio. Qui in molti hanno sognato i 3 punti, i prodromi c'erano tutti: Milan in grande spolvero, in grande pressione offensiva, e Torino nettamente alle corde. E invece...ecco materializzarsi ancora una volta, in tutto il suo splendore (si fa per dire), la stagione 2024/2025. Una distrazione clamorosa, dopo nemmeno 120", e 2-1 Torino. I granata alla fine vinceranno con un XG pari a 0,36 contro i 2,34 del Milan. Zero occasioni (si, zero!) per i padroni di casa, due per il Milan. 26 tiri per il Milan, contro i 9 del Torino. Numeri che fotografano la netta superiorità dei ragazzi.
Allora perché si è persa la partita, vi chiederete. Domanda tanto lecita quanto di difficile risposta, ma una possibile lettura viene dal commento di Marco Parolo dopo il match, in quel di Dazn, che ha dichiarato: "Il Milan sembra sempre giocare con eccessiva tensione". Un commento che sposiamo in toto, e a cui facciamo eco, perché sembra proprio questa la causa dei tanti disastri di quest'anno, sportivamente parlando. Una situazione, va detto, in cui lo stesso Milan si è messo, come giustamente ricordato dallo stesso ex calciatore. Se ogni partita è divenuta decisiva è proprio per i tanti, troppi punti persi all'inizio. Punti che hanno obbligato il Milan ad una rincorsa senza precedenti, in una stagione partita indubbiamente con ben altre speranze. La Supercoppa di Ryad non si cancella, mancherebbe, ma non può certo essere l'unica luce in una stanza (la stagione) molto buia.
Ora non c'è tempo per piangersi addosso, fra pochi giorni infatti si torna già in campo, nel recupero contro il Bologna (in programma giovedì). Una sfida che il Milan attendeva da diversi mesi, dopo l'assurdo rinvio per una pioggia in realtà mai caduta, ma che rischia di diventare di tono minore. I ragazzi infatti non hanno saputo sfruttare il clamoroso pari della Lazio, e domenica rischiano di vedersi allontanare ancor di più il 4° posto. Il 5°, come sappiamo, difficilmente porterà in Champions, per questo adesso tutto si fa più duro. Servirà un autentico miracolo, non tanto nei punti, quanto nella testa di una squadra che non riesce a fare il tanto atteso scatto mentale. La speranza è che Sergio Conceicao riesca a toccare le corde giuste per accendere la miccia...
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