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Il Milan è stato eliminato giovedì sera dalla Coppa Italiadalla Lazio e la ferita è ancora fresca. Si può e si deve parlare di una prestazione insufficiente in alcuni momenti, soprattutto nella continuità e nella capacità di incidere negli ultimi metri.
Ma questo non significa che la squadra sia in crollo verticale. Il Diavolo ha vissuto fasi peggiori e ne è sempre uscito con lucidità e lavoro.
Adesso serve proprio questo: trasformare la delusione in energia positiva, perché nel calcio i passaggi a vuoto capitano, ma quello che fa la differenza è il modo in cui si reagisce.
Il calendario non lascia tempo per rimuginare. Tra due giorni c’è Torino-Milan, una partita che porta con sé un dato importante: il Torino di Marco Baroni è la peggior difesa della Serie A 2025/26 con 23 gol subiti in 13 giornate.
Una statistica chiara, che racconta limiti strutturali della retroguardia torinista e che deve restituire fiducia ai rossoneri.
Il Milan di Massimiliano Allegri arriva da un’eliminazione amara, ma trova davanti a sé una formazione in difficoltà, vulnerabile, che spesso concede campo, profondità e occasioni. Questo non garantisce nulla, ma rappresenta un’opportunità che non si può ignorare.
Se da un lato c’è un Torino che subisce molto, dall’altro c’è una statistica storica meno incoraggiante: il Milan ha vinto una sola volta nelle ultime 12 trasferte di Serie A in casa granata, nel maggio 2021.
Un dato che deve far tenere alta l’attenzione. Sul campo del Toro non si vince facilmente, a prescindere dalla forma del momento. L’ambiente è caldo, il ritmo granata sale sempre contro le big (come accaduto anche in questo campionato) e il Milan spesso ha sofferto intensità e aggressività in quella cornice.
Ma proprio questo ostacolo può trasformarsi in motivazione: rompere il tabù sarebbe il modo migliore per rialzare la testa dopo l'amara notte dell'Olimpico di Roma.
Il Milan non deve farsi trascinare da un eccesso di negatività. La Coppa Italia è sfumata, ma la stagione non può essere definita da un singolo ko. Per sfruttare la gara di Torino serviranno:
Aggressività mentale: entrare in campo con la voglia di comandare il gioco.
Velocità e verticalità: contro la peggior difesa del campionato bisogna sfruttare ogni crepa.
Equilibrio difensivo: il Torino subisce, ma sa anche colpire se gli viene lasciato campo.
Capacità di gestione emotiva: non trasformare la rabbia per l’eliminazione in agitazione e confusione.
Se il Milan saprà unire qualità tecnica e ordine mentale, il match potrà diventare il vero crocevia per lasciarsi alle spalle il giovedì di Coppa Italia.
La sconfitta con la Lazio brucia, ma non definisce la stagione. C’è una partita dietro l’angolo che offre uno scenario ideale per ripartire: un avversario in difficoltà, una statistica da sfatare, la possibilità di ritrovare entusiasmo e fiducia.
Il Milan deve trasformare il dolore in fame, la delusione in energia. Il modo migliore per reagire è semplice: andare a Torino e dimostrare sul campo che la Coppa Italia non ha scalfito le ambizioni rossonere.
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