analisi Facebook di Roberto Beccantini -
THEO, MARCINIAK IMPLACABILE
Theo lo do io

MILAN, ITALY - FEBRUARY 18: Theo Hernandez of AC Milan competes for the ball with Givairo Read of Feyenoord during the UEFA Champions League 2024/25 League Knockout Play-off second leg match between AC Milan and Feyenoord at on February 18, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
Stendere Theo su un lettino e strizzarlo: altro non resta. Subito in gol, con l’ex Gimenez, in controllo totale delle operazioni, anche per la formazione decimata degli avversari: ci sono tutti, i quattro «ballerini» (Pulisic, Gimenez, Joao Felix, Leao) e nessuno raddoppia su Rafa, cosa che gli titilla il tacco ma non la mira.
Da Paixão, zero tiri
—Poi, al 51’, Theo Hernandez, già ammonito, si tuffa in area. La caccia ai simulatori che Gasp aveva «sparato» dalle Fiandre si abbatte implacabile «via» Marciniak: secondo giallo, espulso. Sull’episodio, poco da aggiungere; sul francese, tanto. La partita slitta. I cambi di Sergio non aiutano.
I batavi, che proprio a San Siro – nel maggio del 1970 – alzarono la loro unica Coppa dei Campioni, prendono coraggio e prendono campo, naturalmente. Scompare Leao, si dimette Joao Felix. Continua a non tirare, il Feyenoord, sino a che Carranza, un panchinaro, non inzucca un cross di Hugo Bueno. E’ il 72’. Ci sarebbe ancora tempo, ma da un pezzo, in dieci, non c’è più il Milan.
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