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Dal suo arrivo al Milan nell'estate 2019, Theo Hernandez è diventato un punto fermo tecnico e identitario. Con forza, continuità e carisma, ha conquistato tifosi e compagni, contribuendo in maniera decisiva ai risultati del Diavolo. Oggi, con il contratto in scadenza nel giugno 2026 e alcune squadre alla finestra, il suo futuro è oggetto di valutazione. Da ambo le parti.
ROME, ITALY - MAY 14: Theo Hernandez of AC Milan in action during the Coppa Italia Final match between AC Milan and Bologna at Stadio Olimpico on May 14, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Silvia Lore/AC Milan via Getty Images)
Il nuovo Milan di Massimiliano Allegri ha bisogno di certezze. E Theo, per profilo ed esperienza, rappresenta una di queste. Sotto la guida di un tecnico abituato a costruire squadre solide, compatte e competitive, il terzino francese potrebbe non solo confermarsi ad alti livelli, ma anche assumere un ruolo più maturo e centrale nel gruppo.
Rimanere oggi significa accettare la sfida di essere guida tecnica e morale di un progetto che punta a ritrovare continuità e competitività prima in Italia e poi in Europa.
Al tempo stesso, è legittimo che un giocatore nel pieno della carriera valuti altre prospettive. In un mercato internazionale sempre attento a profili come il suo, Theo potrebbe ottenere un contratto più ricco, in contesti già rodati per la Champions League. Il Milan ha una struttura finanziaria sostenibile e forse non potrà superare certi tetti, mentre alcune big estere sono pronte a offrire cifre importanti.
Un addio, se ben gestito, non sarebbe un tradimento, ma l’inevitabile fine di un ciclo virtuoso.
La stagione 2025/2026, inoltre, non è una stagione qualsiasi. È quella che porta direttamente al Mondiale 2026, un appuntamento centrale per qualsiasi top player. Theo Hernandez, già protagonista con la Francia nei tornei internazionali, sa bene che arrivare all’appuntamento iridato al massimo della forma, della concentrazione e della titolarità è fondamentale.
Restare al Milan, in un contesto che conosce, con un mister di esperienza, e in un ambiente rinnovato che lo sostiene, potrebbe rappresentare la soluzione migliore per garantire continuità, minutaggio e rendimento. Al contrario, un cambio di team potrebbe comportare tempi di adattamento e rischi sulla visibilità in Nazionale.
Per Theo, per il Milan, e per il nuovo corso rossonero, questa è una fase chiave. Serve chiarezza, lungimiranza e rispetto reciproco. Un rinnovo sarebbe un segnale di continuità e di fiducia. Una cessione, se ben orchestrata, potrebbe aprire nuove opportunità per tutti.
Ma, soprattutto, è il momento per il giocatore, a 27 anni, di scegliere se essere uno dei volti principali del Milan del futuro o voltare definitivamente pagina. In ogni caso, la stagione che si apre sarà giudicata anche in ottica Mondiale. E ogni scelta, oggi più che mai, pesa doppio.
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