Theo al veleno: un timing sbagliato per gettare benzina sul fuoco

Theo, ma non dovevamo vederci più? Partiamo da una nota citazione per introdurre l'argomento che sta tenendo banco in queste ore, che mette ancora una volta la società nel mirino. Protagonista questa volta, suo malgrado (o forse no...), un ex di casa Milan, Theo Hernandez, che con l'intervista alla ha acceso gli animi. Parole che separano ancora una volta i tifosi, divisi fra i pro e i contro-società. Il tutto in un "timing", come da titolo, decisamente sbagliato. Non che ci fosse in realtà un momento giusto per simili dichiarazioni, ma di certo non ora, nel momento più delicato di questa stagione.

Una stagione ben diversa da quella dello scorso anno, che ha visto proprio il francese fra gli assoluti protagonisti di essa, evidentemente in negativo. La storia è li, è sotto gli occhi di tutti, dai problemi extra campo fino alle cose del rettangolo verde, a cominciare dall'incredibile scena durante Lazio-Milan. Una vicenda che ha fatto vergognare tutti, e che ha messo in difficoltà l'allora tecnico rossonero Paulo Fonseca. Da quel momento la stagione è franata, portando ad uno spogliatoio spaccato, diviso fra i giocatori che stavano con il tecnico portoghese e chi era fortemente contrario. Che dopo questo qualcuno abbia chiesto aumenti di ingaggio, ci perdonerete, fa un po' sorridere. A volte ci vorrebbe più umiltà, anche se si fa il lavoro del calciatore.

Ma fra i punti dell'intervista emergono due punti ancora più curiosi. In primis Theo Hernandez stigmatizza la volontà della società di metterlo fuori rosa, in virtù del mancato rinnovo di contratto. Un tema su cui dovrà eventualmente rispondere la società (va infatti sentita anche l'altra parte...), ma ci poniamo una domanda: e se anche fosse? Ogni società prende le scelte che ritiene più opportune, soprattutto se lo confrontiamo con un altro giocatore: Mike Maignan. Anche il portiere francese difficilmente rinnoverà il contratto, e pure fra Mike e il Milan vi sono stati degli attriti, ma il giocatore continua a difendere la porta rossonera. Se il Milan lavora cosi (citazione di giornata) come mai non ha messo fuori rosa anche lui? Evidentemente con Theo la situazione era ben più complicata di quanto si creda.

Ma il punto che ha infiammato larga parte della tifoseria sui social è quella legata, ancora una volta, a Paolo Maldini. Un nome a cui Theo è da sempre molto legato, non lo scopriamo oggi, tanto da recarsi a Milanello (assieme a Calabria) con indosso la maglia del 3 rossonero. Nulla di male di per sé, se non fosse per un piccolo particolare: il tutto avverrà poco dopo il licenziamento di Paolo da parte della dirigenza rossonera. Il Milan, evidentemente, non ha gradito la cosa, ma non poteva essere altrimenti. Del resto, se ti presenti in azienda inneggiando ad una persona che è stata appena licenziata, come può essere presa la cosa? Certo non può far piacere a nessuno. Anche qui un timing decisamente sbagliato, quasi quanto il rosso ricevuto nella sfida contro il Feyenoord, nel playoff di Champions League. Un rosso arrivato nel momento sbagliato, proprio come l'intervista rilasciata in queste ore...