TORINO-MILAN 2-1

Suicidi rossoneri

Suicidi rossoneri
Ricapitolando: la «garra» del Toro, le lune e i suicidi rossoneri del Diavolo. Nessun dubbio che un punto a testa sarebbe stato verdetto più equo.
Redazione Milanistichannel

analisi Facebook di Roberto Beccantini -

Ogni tanto il pallone torna «bambino». Lucca che a Lecce, renitente alle gerarchie e agli ordini, sequestra il rigore (e lo trasforma, per fortuna sua), come facevamo noi infanti all’oratorio, se e quando padroni dell’attrezzo. L’autogollonzo di Thiaw, investito dal rinvio di Maignan. La punizione battuta in fretta da Sanabria, per il sinistro improvviso di Gineitis. Milinkovic-Savic in versione Jashin, rigore murato (a Pulisic) e almeno tre tuffi di gran classe. Naturalmente, diranno che bravo Vanoli e che pirla (il solito) Sergio.

Brutta, bruttissima settimana: l’uscita dalla Champions, e questo k.o.

—  

Torino-Milan 2-1, dall’altra Champions, quella del campo, allontana i rossoneri. Due suicidi. Tutti e quattro in scena, i «ballerini» (Pulisic, Gimenez, Joao Felix, Leao): perché non a rate? Il harakiri di capitan Mike (che si riscatterà poi su Ricci e, soprattutto, su Vlasic) spacca subito l’ordalia e la indirizza verso un ritmo british assai.

[an error occurred while processing this directive]

Diavolo all’arrembaggio, avversari in trincea. Leao è un mezzo fantasma, Gimenez o gol o zero, Joao (poco) Felix ruba spazio a Reijnders che, non a caso, pareggerà non appena uscito il Cassano minore.  Ma pochi dubbi, pochissimi, sul fatto che, se il Toro è una squadra con dei limiti, il Milan è un bouquet di limiti che qua e là fanno squadra. Dall’ultimissimo Pioli, non dai portoghesi.