Sinisa Mihajlovic, l’Uomo salito in cielo nel giorno del compleanno del Milan
Sinisa Mihajlovic, l’Uomo salito in cielo nel giorno del compleanno del Milan
Oggi, 16 dicembre 2025, sono tre anni dalla scomparsa di Sinisa Mihajlovic. Allenatore del Milan in un periodo complesso, Uomo Vero e figura di qualità, Sini ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori rossoneri e nella storia dello sport.
Sinisa Mihajlovic, tre anni dopo: il silenzio che pesa ancora
—
Ci sono notizie che non diventano mai passato.Il pomeriggio del 16 dicembre di tre anni fa resta una ferita viva per chi ama il calcio, e ancora di più per il mondo Milan e non solo. La scomparsa di Sinisa Mihajlovic non è stata soltanto una perdita sportiva, ma un colpo al cuore di un’intera generazione di appassionati.
Oggi, a tre anni di distanza, il suo nome continua a evocare rispetto, emozione e una nostalgia che quasi non trova consolazione.
Iscriviti al canale WhatsApp di Milanisti Channel per leggere in anteprima tutte le notizie sul Milan. Entra a far parte di una famiglia rossonera
Sinisa salito in cielo nel giorno del compleanno del Milan
—
C’è un dettaglio che rende il ricordo di Sinisa Mihajlovic ancora più struggente per ogni milanista.Sinisa è salito in cielo nel giorno del compleanno del Milan.
Una coincidenza che sembra scritta da Dio. Proprio lui, che quella panchina l’aveva onorata con schiena dritta e senso di responsabilità, ha lasciato questo mondo nel giorno in cui il Milan celebrava la propria storia.
Da allora, per i milanisti, il 16 dicembre non è più soltanto una data di festa. È diventato anche un giorno di memoria, silenzio e gratitudine. Perché Sinisa non è stato un allenatore qualsiasi: è stato un uomo che ha incarnato lo spirito rossonero quando farlo era più difficile.
Il Milan di Mihajlovic: dignità in un tempo complicato
—
Allenare il Milan in quegli anni richiedeva molto più di competenza tattica. Servivano personalità, coraggio e una profonda conoscenza del peso di quella maglia.
Sinisa Mihajlovic ha affrontato quella sfida senza mai nascondersi, difendendo la squadra, lo spogliatoio e i valori del club. Con lui il Milan non ha mai smesso di lottare. Anche nei momenti più duri, la squadra aveva un’identità: non abbassare mai la testa.
Un’eredità che va oltre i risultati e che ha contribuito a mantenere vivo lo spirito rossonero.
Un Uomo Vero anche lontano dal campo: fede, vita e coraggio
—
Sinisa era profondamente attaccato alla vita. Lo ha dimostrato lottando contro la malattia fino all’ultimo giorno, con una forza che ha commosso il mondo intero.
Uno degli aspetti meno raccontati, ma più autentici, riguarda la sua fede. Andare in chiesa ogni mattina era una sua abitudine. Quando non poteva farlo, pregava nella sua stanza d’ospedale. Era legato a Medjugorje, luogo dell’anima che sentiva come casa.
Questo racconta più di qualsiasi trofeo la qualità della persona che era Sinisa Mihajlovic.
Quel 25 ottobre 2015: una delle scelte che racconta l’uomo Sinisa
—
Il 25 ottobre 2015, in Milan-Sassuolo, Sinisa Mihajlovic prese una decisione che oggi è storia: affidare la porta del Milan a un ragazzo di 16 anni, Gianluigi Donnarumma.
Una scelta che racconta tutto di lui.Coraggio, fiducia, responsabilità.
Oggi viene naturale chiederselo: quale giovanissimo del Milan lancerebbe oggi Sinisa Mihajlovic in Prima Squadra?Perché Sinisa non aveva paura del futuro. Lo costruiva.
Tre anni senza Sinisa: il Milan non dimentica
—
Sinisa Mihajlovic ci ha lasciati troppo presto, a soli 53 anni.È stata una giornata amara per tutto lo sport, ma anche per il mondo rossonero, che in lui aveva ritrovato un uomo vero prima ancora che un allenatore.
Tre anni dopo, Sinisa continua a vivere nei valori che ha incarnato.Nel coraggio delle scelte.Nel rispetto della maglia.Nella fede nella vita.
E forse non è un caso che abbia salutato questo mondo nel giorno del compleanno del Milan.Perché certi uomini non smettono mai di far parte della storia rossonera.